Non è stato ancora risolto l’annoso problema legato al mancato passaggio degli autobus di linea della Tua all’interno del complesso ospedaliero San Giovanni di Dio di contrada Consolida dove, chi non ha la possibilità di spostarsi in macchina, è costretto ad arrivare a piedi. All’andata la gente viene lasciata fuori dall’ingresso, distante diverse centinaia di metri dall’accesso principale e ancora di più da pronto soccorso o da altri reparti come radioterapia o medicina nucleare. All’uscita, stesso discorso. Chi vuole, o meglio, chi non può farne a meno, spesso persone anziane, sono costretti a rifare il percorso inverso per riprendere la “corriera”.
A riaccendere le luci su un problema che sembra non interessare nessuno, è la Filt Cgil di Agrigento, attraverso il suo segretario generale Giuseppe Donisi: “Siamo rammaricati – spiega – che a tutt’oggi dopo la tempestiva dichiarazione ad una precedente nota da parte della scrivente a cui l’ amministrazione Firetto rassicurava la fine dei disservizi creati dall’ impossibilità di non poter entrare con i mezzi pubblici all’interno della area del nosocomio di Agrigento. Ad oggi nessun passo avanti si è fatto per venir meno al disaggio creato ai cittadini. Dopo anni di disservizi causati dalla situazione di stallo creata da questa e da altre amministrazioni, i mezzi pubblici urbani non possono entrare nell’aria interna del nosocomio e noi vorremmo capire il vero perché di questo fermo amministrativo alla problematica. Si chiede forse una città piena di fiori, oppure impiantare scale mobili, oppure ancora una viabilità decente al passo con altre realtà anche di città siciliane, oppure l’erogazione di acqua con turni accettabili, oppure ancora illuminazione pubblica per quei quartieri che ad oggi ne sono sprovvisti, si chiede qualcosa di irrealizzabile? Per carità tutte cose fattibili ma ci dobbiamo calare nella realtà in cui viviamo. Si chiede di voler arginare una vergognosa vicenda che si prolunga da diversi anni ed a tutto questo la scrivente non intende rassegnarsi”.
Annamaria Martorana