Il primo di questi, è che “nessuno vuole il licenziamento di queste persone”. Lo ha ribadito l’assessore ai rifiuti del Comune di Agrigento Fontana, lo hanno ribadito i componenti della Srr Agrigento Est e ovviamente lo hanno sottoscritto Cgil, Cisl e Uil. Quello che è emerso infatti è che la strada da seguire non passerà chiaramente dall’attuazione dei tagli col quinto d’obbligo su cui l’amministrazione comunale ha chiarito di avere fatto un definitivo passo indietro. La discussione si è dunque spostata su quella che sarà la ricollocazione del personale che sarebbe in esubero. Esclusa dai sindacati la possibilità di mandare queste persone a Licata, come era stato precedentemente paventato, a causa dei disagi e dei costi che si avrebbero, si è deciso di chiedere ai Comuni vicinori della stessa Srr come ad esempio Aragona, Porto Empedocle e Siculiana, di far conoscere il numero esatto del personale che servirebbe loro in modo da impiegarlo laddove necessario.
“Abbiamo poi chiesto – spiega il segretario regionale della Cgil Funzione Pubblica Alfonso Buscemi – che la Srr e le aziende che hanno in appalto il servizio ad Agrigento, forniscano per tempo, il numero esatto delle persone che andranno in pensione da qui a sei mesi in modo da avere dati più certi rispetto alle unità da ricollocare. Siamo comunque soddisfatti dell’esito di questa riunione e aspettiamo di essere riconvocati per concludere la vertenza in modo da poter dare certezze occupazionali future ad una categoria di lavoratori troppo spesso in difficoltà”.
Sul tavolo della riunione, anche il futuro del servizio stesso visto che l’attuale appalto è ormai in dirittura d’arrivo. Prima del 23 luglio prossimo infatti, occorrerà fare chiarezza su come si andrà avanti. Al momento, l’unica cosa certa è che il Comune di Agrigento non ha la prerogativa di legge di procedere con il cosiddetto bando – ponte, cosa che spetta alla Srr. Ma la nuova società per la regolamentazione dei rifiuti non è ancora tecnicamente pronta a procedere con la predisposizione di un bando tanto importante.
La cosa che probabilmente accadrà è che si andrà avanti con una proroga di un anno, dell’appalto attuale già prevista dal contratto in essere, chiedendo alle ditte titolari del servizio, Iseda, Sea e Seap di modificare la parte del capitolato che riguarda la raccolta differenziata, essendo Agrigento, uno dei pochissimi comuni siciliani e italiani a non avere ancora dato il via al servizio, fatta eccezione per il rione di Fontanelle dove comunque le percentuali rimangono molto basse.
Annamaria Martorana