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Agrigento, muore il simbolo della città: ci lascia “Fofò Purtusu” l’unico baluardo di giurgentinità rimasto

Uno dei “simboli” di Agrigento ci ha lasciati. La città dei templi perde uno dei suoi “paladini”. Fofò Purtusu, al secolo Alfonso Restivo è morto. Una triste notizia dopo giorni in cui una intera città ha pregato nella speranza di rivederlo in quel centro storico che tanto amava.

A comunicare il decesso di “Fofò” un messaggio sulla pagina Facebook della Cattedrale. Era stato ricoverato all’Ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta per essere sottoposto a cure e ad un delicato intervento chirurgico. Purtroppo le condizioni prericovero già erano gravi e delicate. La comunità della Cattedrale e di via Duomo, famiglia alla quale ha sempre appartenuto, lo affida al Signore e al suo amore misericordioso.
Non c’è evento o manifestazione in cui Fofò non abbia lasciato traccia nella nostra città: per il Mandorlo durante le sfilate la gente aspettava, prima ancora che i gruppi, “Fonziu” vestito da paladino crociato, stesso costume che usava per sedersi in curva nord e sostenere l’Akragas allo stadio Esseneto. E non lo faceva soltanto per farsi vedere, soltanto per sfruttare (e lo sapeva fare bene) la popolarità della sua maschera. Fofò ci credeva e ci crede davvero ad Agrigento, tifa davvero per la nostra città, se potesse abbraccerebbe uno per uno tutti gli agrigentini. I quali però, spesso, lo hanno preso in giro, anche questo è da dire. A Natale molti ragazzi lo guardavano sorridendo mentre nella piazza della Bibirria piantava le decorazioni e toglieva le erbacce, tutto per dare agli abitanti del suo quartiere un pizzico di normalità.
Fofò è uno dei pochi che amava realmente Agrigento ed era forse l’unico baluardo di giurgentinità rimasto. Adesso sicuramente sarà il paladino del cielo, il paladino di un paradiso che con la sua presenza servirà a far sorridere gli angeli.
Voglio riprendere quello che il collega Mauro Indelicato scrisse poco tempo fa, quando per un breve periodo Agrigento perse la presenza di Fofò perché ospite in una struttura per anziani: “mi rendo conto che di giurgintano è rimasto ben poco qui. Mi rendo conto quanto sia noiosa diventata questa città, piatta e scialba, svuotata delle sue migliori intelligenze, con le poche rimaste sempre più colpite dal vizio dell’autoreferenzialità e sempre più impegnate a disturbare i nomi di Pirandello, Camilleri e Sciascia per presentarsi come primi della classe. La verità è che Agrigento è una città triste, desertificata socialmente ed economicamente, un posto dove trovare qualcosa di diverso dalla media mediocrità è diventato tremendamente difficile, quasi superfluo. Un posto dove uno come Fofò Purtusu già manca, un territorio dove è rimasto poco di autentico e genuino. Questa è la Agrigento di oggi, devastata da chi qui ha scialacquato fino a ieri e dove un po’ per tutti sta diventando nauseante sentir parlare del domani“.
Ti vogliamo ricordare come in questa foto che ebbi modo di scattare in occasione dei festeggiamenti di “San Calò” prima della pandemia. Il tuo sguardo parla solo, ed è quello che più di tutti racchiude la tua bontà.
Ciao Fofò, ci mancherai!!!
Le esequie si svolgeranno in Cattedrale lunedì 29 agosto alle ore 15,30.