Agrigento, Leaving Lab di Legambiente Sicilia dedicato al cantiere “Fattoria Valle dei Templi”
La transizione ecologica è in atto ed è già diffusa nel nostro Paese. Lo sostiene Legambiente che in preparazione del XII Congresso Nazionale che si svolgerà a Roma ad ottobre, è impegnata in questi mesi ad “accendere i riflettori” sui diversi cantieri che stanno investendo su innovazione, sostenibilità ambientale, economia circolare. In questo contesto Legambiente Sicilia ha scelto di portare all’attenzione del pubblico quattro cantieri che stanno cambiando il futuro della Sicilia, perché stanno coniugando la sostenibilità ambientale in modo innovativo.
I quattro cantieri selezionati sono la 3SUN Gigafactory – Gruppo Enel Green Power – che ha avviato a Catania la più grande produzione in Europa di moduli fotovoltaici di nuova generazione; l’impianto eolico di ERG che si trova tra i Comuni di Monreale e Partinico, in provincia di Palermo, è stato completamente ammodernato riducendo il numero di aerogeneratori; l’impianto solare termodinamico realizzato a Partanna, in provincia di Trapani primo impianto in Italia che integra la tecnologia del solare a concentrazione (CSP) con il fotovoltaico; la Fattoria Valle dei Templi ad Agrigento è il primo progetto di agroecologia in cui è avviata la ricerca per il miglioramento genetico di specie ortive siciliane le cui sementi siano adatte alla coltivazione in agricoltura biologica. Progetto in ATI con aziende ledader del biologico e Università di Catania.
E’ stato proprio qui ad Agrigento che si è svolto venerdì pomeriggio il Leaving Lab molto partecipato che Legambiente Sicilia ha dedicato al cantiere “Fattoria Valle dei Templi”.
Tanti i professionisti del settore agronomi, imprenditori, giovani studenti e simpatizzanti di Legambiente che hanno assistito alla presentazione del cantiere che come raccontato dalla direttirce regionale Vanessa Rosano “questo è un viaggio lungo la penisola che accompagnerà anche il percorso associativo verso il nostro XII Congersso nazionale, in cui racconteremo, tappa dopo tappa, cantieri, progetti ed esperienze che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica ed energetica e che potranno portare importanti benefici in termini ambientali, occupazionali ed economici. Progetti che meritano di essere replicati. Tante storie che hanno come protagonisti imprese, comunità, amministrazioni locali. Le stiamo raccogliendo sul sito cantieridellatransizione.legambiente.it quella della Fattoria Valle dei Templi è una esperienza importante perché coniuga i valori dell’agroecologia con la ricerca scientifica e tutto questo in uno dei luoghi più rappresentativi della cultura mediterranea.”
Il prof Giuseppe Barbera esperto di sistemi e paesaggi agrari nonché responsabile scientifico del progetto ha spiegato l’innovazione culturale della Fattoria Valle dei Templi da intendere come “organismo agroecologico” in cui l’attività agricola viene esercitata nel rispetto non solo dell’ambiente ma anche di un complesso equilibrio che identifichiamo con il termine “paesaggio rurale. “Ed è proprio qui nella Valle dei Templi che nasce il concetto di paesaggio con i grandi viaggiatori del ‘700”
La Fattoria Valle dei Templi estesa per 20 ettari, nasce in un uno dei luogo unico per bellezza e caratteristiche morfologiche, nel perimetro del Parco Archeologico. Lasciata per oltre quarant’anni all’abbandono e soggetta a ripetuti incendi, fu acquistata nel 2004 da una società che aveva in progetto di costruire un grande campo da golf fortunatamente mai realizzato successivamente nel 2019 viene rilevata da un gruppo pugliese che ha iniziato una bonifica dell’area ed oggi l’azienda agricola vanta già alcuni primati, infatti è per estenzione in continuità la più grande azienda in biologico presente in Italia all’interno di un Parco Archeologico, è il primo centro di ricerca scientifica in cui si stanno migliorando sementi biologiche di specie adatte al biologico da iscrivere nell’istituendo Registro Nazionale delle sementi biologiche.
“Quello che stiamo facendo in questa azienda agricola è un esperimento unico nel suo genere” racconta il prof Branca Ferdinando dell’Università di Catania, “la Sicilia infatti per le sue condizioni climatiche e morfologiche conserva una biodiversità eccezionale soprattutto per quanto riguarda gli ortaggi. Questa biodiversità, che si è tramandata sino a noi attraverso piccoli contadini che erano custodi di sementi che si tramandavano da generazioni, ed oggi è a rischio estinzione perché i piccoli comuni si spopolano e le nuove generazioni abbandonano le campagne utilizzate per oltre il 50% per autoproduzione. E tutto questo non solo mette a rischio la sopravvivenza di una biodiversità che si è costituita in migliaia di anni, rappresenta anche la scomparsa di prodotti alimentari indispensabili alla dieta mediterranea i quali si sono adattati ad un clima caldo arido tipico della Sicilia che molto probabilmente per effetti dei climate change saranno tra dieci anni presenti anche i areali del nord Italia se non addirittura in Europa. La Sicilia dispone di un enorme giacimento sementiero costituito da varietà che la natura ha già selezionato per coltivazioni in asciutta e dalle ottime rese produttive anche in agricoltura biologica”.
Attualmente la Fattoria Valle dei Templi partecipa come campo di ricerca a diversi progetti internazionali finanziati dalla Comunità Europea che vedono interessati università di tutto il mondo. Il progetto di ricerca è di così grande interesse per la comunità scientifca internazionale che i primi risultati sono stati pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche del settore e non da ultimo una ricerca sulla zucchina lunga catanese e le sue particolari rese produttive in assenza di acqua sono state presentate anche ad un convegno internazionale in Cina. Agrigento ospita ormai da due anni convegni scientifici di rilievo internazionale proprio legati ai temi dell’agricoltura biologica. Sarà Agrigento anche la capitale italiana dell’agroecologia? Una cosa è certa come affermato dal prof. Guido Bissanti presente all’incontro, “la Sicilia è stata la prima regione italiana a munirsi una legge sulla agroecologia”.