Agrigento l’assessore Amico controreplica al gruppo “Uniti per la città”: “vergognoso esempio di malapolitica”
“‘DOVEVI STARE ZITTO’ questo è il messaggio malcelato che i quattro consiglieri dell’On. Di Mauro mi hanno inviato con la loro replica“.
Replica così l’assessore comunale di Agrigento, Giovanni Amico (in foto) dopo la nota del gruppo consiliare “Uniti per la città”.
“Dovrei dedurne – sottolinea Amico – che se avessi colto l’occasione di stare zitto, Gibilaro, Vaccarello, Vullo e Picone mi avrebbero “risparmiato” questo becero attacco. Tanto becero che dopo poche ore gli stessi giustamente preoccupati, ma ormai intempestivamente, lo ritirano per pubblicarne un altro… insomma un teatro. Se non si trattasse di una cosa seria ne potremmo ridere.
Però questa è una cosa seria, perché il comunicato consegna alla città una distorta rappresentazione di quanto è avvenuto – anche con il loro consapevole contributo – negli ultimi due anni, per effetto delle nuove politiche di bilancio. L’evoluzione dell’Ente nelle politiche di Bilancio è agli atti; ciò non è da attribuire al Luminare ma è certamente un merito diffuso: del Consiglio Comunale, delle Commissioni Consiliari, degli Uffici, dell’Amministrazione e perciò anche dell’Assessore Amico“.
“Non voglio mancare di rispetto ai quattro uomini che si celano dietro il ruolo di consiglieri per destinarmi scherno e dileggio e dunque sorvolerò su ciò che classifico offensive insolenze. Mi limito a prendere atto che il comunicato del gruppo “uniti per la città” – un giorno ci faremo dire quale – è un vergognoso esempio di malapolitica tanto vergognoso che gli stessi autori vergognandosi del lancio riprendono al volo il sasso, forse avendone constatato, essi stessi, la fallacità. Non ho parole per commentare l’errata interpretazione dei consiglieri su quanto dice la Corte dei Conti.
Però merita una risposta il loro richiamo al mio silenzio: “Non starò mai zitto e non temo eventuali repliche infarcite di beceri insulti e volgari ironie”. Non sono un “Luminare” e se il sindaco Firetto ha usato tale termine nei miei confronti, come è ovvio – senza la pretesa che venisse compreso da tutti – sarà stata un’iperbole, “purtroppamente pigliatumparola” dai quattro consiglieri“.
“Il mio comunicato era un richiamo a quanto già prospettato in consiglio comunale (anche da loro all’epoca in maggioranza) circa l’opportunità di non utilizzare il tema delle misure correttive e del bilancio quale pericoloso strumento di superficiale contrasto politico proprio per la delicatezza dell’argomento e per l’importanza di dare all’esterno la giusta comunicazione sul tema dello stato di salute dell’Ente. Opportunità raccolta dalle opposizioni che si sono fin qui mostrate collaborative e responsabili. Tutto qui. Non vi era alcun intento di addossare la responsabilità per il ritardo nell’approvazione delle Misure Correttive, che andranno in Consiglio quando saranno complete anche del parere del Collegio (com’è ovvio). A tal proposito anzi – come è dato leggere – il mio intervento intendeva dimostrare che il motivo del riposizionamento del gruppo uniti per la città non ha nulla a che vedere con la vicenda delle misure correttive“.
“Non coglierò mai l’occasione di stare zitto di fronte a dichiarazioni capziose e strumentali che attengono temi riguardanti le mie deleghe. Quello che mi dispiace è il dover constatare che una presa di posizione meramente politica su una scelta a mio avviso spiegata ai cittadini con argomenti che nulla hanno a che vedere con il vero, venga ripresa con un volgare e violento fallo di frustrazione da cartellino rosso. Ma tant’è“, conclude Amico.