Agrigento, l’Accademia di Studi Mediteranei discute di Migranti e Profughi
Il delicato problema delle immigrazioni va affrontato secondo i parametri della Chiesa che sono poi quelli che rispondono a quanto stabilito da Cristo in termini di accoglienza e di carità e non di proselitismo.
Sono questi alcuni dei concetti emersi ieri mattina nel corso del Forum Internazionale su “Migranti e Profughi: Umanità e Legalità tra diritto, antropologia e identità culturale”, organizzato dall’Accademia di Studi Mediteranei con il sostegno del Comune e dell’Ente Parco Archeologico di Agrigento e nel cui contesto ieri è stato anche messo a dimora nella Valle dei Templi l’”Albero dei Giusti” in memoria del Beato Padre Pino Puglisi.
In apertura dei lavori la prof. Angela Ales Bello, direttore dell’Area Internazionale di Ricerca “Edith Stein” della Pontificia Università Lateranense, ha parlato dell’esperienza con “l’altro” (ossia il diverso, l’immigrato, il bisognoso) che si realizza dalle nostre parti ed in cui esso “interpella” direttamente il nostro senso dell’umanità e della moralità. Per la dott. Mariella Guidotti, responsabile Migrantes dell’Arcidiocesi di Agrigento, a fronte dell’immigrazione l’Europa si trova ad affrontare anche problemi interni di natura culturale e religiosa. Don Luca Camilleri, responsabile dell’Ufficio Ecumenismo e dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Agrigento, ha deto di non sottovalutare l’aspetto multireligioso delle migrazioni, che la condizione di bisogno dei migranti “recupera” il sentimento di cristianità anche nei cattolici meno praticanti e che il diritto di asilo è un diritto fondamentale. Infine che si chiede allo Stato che l’accoglienza avvenga secondo i parametri cristiani.
Nella seconda sessione dei lavori il prof. don Cosimo Scordato, docente di teologia sacramentale alla Facoltà teologica di Sicilia, ha parlato di don Pino Puglisi e della sua figura di testimone del Vangelo e della Giustizia. Il prof. don Alessandro Andreini, docente di cattolicesimo alla Gonzaga University di Firenze, ha sottolineato come da secoli il mondo abbia sviluppato l’idea che vi siano vite di scarto. A tale concetto la sola risposta che non esclude nessuno è l’amore dell’uomo testimoniato da Gesù Cristo. Infine ha tratto le conclusioni il prof. don Carmelo Mezzasalma, docente di letteratura poetica e drammatica all’Istituo musicale Boccherini di Lucca, il quale si è soffermato sul fato chele migrazioni dei cristiani dal Medio Oriente stanno determinando lo svuotamento di comunità antichissime che risalgono ai primi secoli del Cristianesimo.
Va ricordato che dopodomani domanica 6 dicembre, alle ore 16, nella sala conferenze del Museo Archeologico Regionale di Agrigento, sarà consegnato il premio internazionale Empedocle per le scienze umane in memoria di Paolo Borsellino, sempre a cura dell’Accademia di studi Mediterranei e giunto alla ventiduesima edizione. IL premio sarà consegnato al prof. Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale all’Università di Palermo per la sezione “Legalità ed etica pubblica oggi”, al giornalista e scrittore Gabriele Nissim presidente e tra i fondatori di Gariwo (l’organismo che gestisce il Giardino dei Giusti di Milano) per la sezione “La politica fra ‘bene’ e ‘male’, ieri e oggi”, ed al prof. Padre Francesco Michele Stabile, docente di storia delle Dottrine ecclesiologiche della Facoltà teologica di Sicilia per la sezione “Paolo Borsellino”. Un riconoscimento sarà consegnato anche al prefetto dot. Nicola Diomede ed al capo della Dia di Palermo ed ex comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento col. Riccardo Sciuto.