L’imprenditore, in carcere dall’ottobre dello scorso anno, è stato al centro delle dichiarazioni del luogotenente della Guardia di Finanza in servizio presso il nucleo di Polizia Tributaria, Gioacchino Seminatore, che ha raccontato in aula i dettagli dell’inchiesta parlando di prelievi indebiti, prestanome per gestire i fallimenti e barche di lusso acquistate con i soldi sottratti alle imprese.
Il sottufficiale, citato dai pm Russo e Faga, ha ripercorso le tappe degli accertamenti tributari sulle aziende riconducibili a Giuseppe Burgio. In particolare, l’attenzione è stata rivolta alla Gestal, una società che – a dire del luogotenente delle fiamme gialle – era di fatto amministrata da Burgio se pur non formalmente.
Si torna in aula il prossimo otto gennaio.