Agrigento, impegnati 328 mila euro per i gettoni di presenza ai consiglieri: ma il “gettone zero” che fine ha fatto?
Sono ben 328.449,67 euro le somme impegnate dal Comune di Agrigento per la copertura relativa alla liquidazione dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali della città dei Templi per l’anno 2015.
In mancanza di un bilancio previsionale 2015 e pluriennale 2015-2017 (e in carenza di un PEG), il dirigente del settore I ha infatti proposto l’impegno di spesa annuale al fine di provvedere alla liquidazione mensile dei gettoni di presenza maturati dai consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari durante il corrente anno 2015.
Si ricorda che nel marzo del 2014 il Consiglio Comunale ha provveduto, con propria delibera, a determinare l’ammontare del gettone di presenza in euro 50,34 confermando che la somma dei gettoni percepiti nell’ambito di un mese non può comunque superare la soglia del 30% dell’indennità massima prevista per il Sindaco.
Il tema sui tanto discussi gettoni di presenza fa comunque tornare alla mente la campagna elettorale appena trascorsa nella quale molti “aspiranti consiglieri”, che oggi siedono sugli scranni di Aula Sollano, promettevano di azzerarsi letteralmente ogni compenso proveniente soprattutto dalla partecipazione alle sedute delle Commissioni. Sì, proprio quelle commissioni che hanno fatto conoscere Agrigento per lo scandalo denominato “Gettonopoli”. Un mal costume che sembra avere scatenato l’ira di molti cittadini già disgustati dalla politica, ma che alla fine hanno comunque cercato di rinnovare una classe dirigente che oggi, è bene ricordarlo, al di là di sporadiche sedute non ha ancora fatto cenno a quello scandalo prendendo in seria considerazione la possibilità di “onorare” quella carica a titolo gratuito. Un concetto che, sia chiaro, risulterebbe essere frutto di demagogia e di populismo: chi lavora (bene) è giusto che venga pagato secondo il “dovuto”. Ma ad Agrigento i “furbetti” l’hanno sempre fatta franca; ed allora ecco che le promesse da “campagna elettorale” di quasi tutti gli “aspiranti” hanno trovato ad oggi il “nulla”.
Promesse da “marinaio” qualcuno direbbe, ma solo per rinfrescare la memoria a noi stessi, è bene ricordare le dichiarazioni pubbliche che singoli consiglieri e movimenti politici facevano solo qualche mese addietro. Un caso su tutti la campagna “Consigliere comunale a gettone zero“; tanto di braccialetto color giallo che veniva “sfoggiato” dagli “aspiranti” per manifestare l’intenzione di rinunciare al compenso per la partecipazione alle sedute delle Commissioni consiliari. Erano le liste “Agrigento Cambia” e “Agrigento Rinasce” a promuovere proprio quella iniziativa che ha coinvolto un po’ tutti gli “aspiranti” di ogni fazione politica.
“È un gesto di rispetto – si leggeva nella nota che annunciava l’iniziativa – verso le tante famiglie agrigentine in condizioni economiche al di sotto della soglia di povertà, infatti i termini della rinuncia, parziale o totale, e la destinazione dei fondi, saranno oggetto di una scelta collettiva e condivisa tra gli eletti e comunque a favore della condizione di povertà di molte famiglie agrigentine”.
Una iniziativa che, come dicevamo, non fu solo di una parte politica, ma riguardò gran parte dei partiti e dei consiglieri che in quel momento (di campagna elettorale ndr) andavano nelle televisioni per annunciare la decisione di non percepire alcun compenso per le sedute delle commissioni. Qualcun altro addirittura parlava di rinunciare al gettone per le sedute del Consiglio Comunale. Insomma, a conti fatti i nuovi membri di “Aula Sollano” (secondo le loro dichiarazioni) dovrebbero costare alle tasche dei contribuenti agrigentini solo qualche spicciolo.
Altro movimento ad annunciare la rinuncia al “gettone”, la lista del deputato regionale Roberto Di Mauro, che attraverso il portavoce di “Uniti per la città“, il già presidente del consiglio comunale Aurelio Trupia, faceva sapere che tutti i componenti avrebbero rinunciato al compenso per le sedute delle commissioni consiliari.
Se osserviamo attentamente la nuova composizione del Consiglio Comunale di Agrigento, almeno 14 dei 30 consiglieri avevano annunciato la rinuncia al gettone: 2 i consiglieri del M5S, 4 quelli di Uniti per la Città (oggi 3) e altri 8 (almeno) quelli fra le liste civiche a sostegno del neo sindaco Lillo Firetto.
Di questi, al momento solo i due consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno confermato la volontà di rinunciare al gettone.
Parola d’ordine “amore per la città”. Quell’amore che forse oggi sembrerebbe essere del tutto svanito.
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