Agrigento, il Movimento 5 Stelle su “scorta” e “tensioni sociali” del sindaco Firetto
“Tensioni sociali, questi sarebbero gli spettri che fanno paura al Sindaco Calogero Firetto e per scacciarli avrebbe bisogno di una scorta da quattromila euro da ottobre a dicembre“.
Con queste parole interviene nuovamente il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Agrigento, Marcello La Scala (in foto), che attacca il sindaco Lillo Firetto sul servizio scorta e sul costo che ne deriverebbe a danno dei cittadini.
“Ma questi spettri esisterebbero solo per la sua giunta, – sottolinea La Scala – che ha deciso di garantirgli la scorta in considerazione del fatto che il signor Sindaco Firetto è in mobilità in frazioni e quartieri “per affrontare problematiche caratterizzate anche da tensioni sociali”.
Non fanno paura invece tali orridi spettri al nostro Sindaco, il quale ha tenuto a precisare che non teme alcunché e non ha paura di alcunchè e la scorta ce l’ha dal 2009 solo per svolgere al meglio il suo ruolo istituzionale“.
“La vicenda merita alcune considerazioni: le frazioni e i quartieri agrigentini sono interessati anche da problematiche cariche di tensioni sociali? E cosa fa l’amministrazione per affrontare questo problema? Oltre a mettere in sicurezza il Sindaco con la scorta, pensa a mettere in sicurezza migliaia di persone che vivono in contesti caratterizzati da simili tensioni sociali? Ha aumentato la sorveglianza in tali angoli della città l’amministrazione o ha solo pensato a trovare quattromila euro per mettere al sicuro il Sindaco? ha speso qualche euro in più per l’illuminazione pubblica in questi quartieri? Ha potenziato il servizio dei vigili urbani per le strade?
Se tensioni sociali vi sono state, sono state denunciate alle autorità competenti? Sono state presentate relazioni, denunce alla Questura in merito a minacce o altri reati contro il Sindaco? O tali tensioni sociali ci sarebbero a prescindere. Perché, o vi sono stati atti tali che hanno turbato la serenità del Sindaco Firetto quando è andato in mobilità nelle frazioni e nei quartieri e tali fatti sono stati denunciati, o il malandrinaggio che creerebbe tensioni sociali da cui proteggere il Sindaco è solo presunto e costituisce un pretesto per affiancargli la scorta. Insomma, o ci sono fatti tali da giustificare le preoccupazioni del Sindaco o ci potrebbe essere il sospetto di un uso discutibile del potere: posso farmi la scorta e me la faccio, se non per tensioni sociali per il mio ruolo istituzionale. Così è se ci pare. Datevi pace“.
“A noi – continua La Scala – pare che in ogni caso ci sono degli organismi istituzionali che possono giudicare da fatti evidenti se il Sindaco ha bisogno della scorta. Non ci pare che a questi organismi ci si sia rivolti per dimostrare che nelle frazioni e nei quartieri agrigentini vi sono problematiche tali da poter sfociare in tensioni sociali così gravi da poter mettere in difficoltà un Sindaco che va in giro per tali quartieri.
Questi organismi avrebbero, se interpellati, potuto anche meglio stabilire di quale servizio abbia bisogno il Sindaco quando va in mobilità per la città e dargli uomini addestrati a tale compito e mezzi adeguati.
La vicenda è pertanto emblematica di un modo di gestire il potere e di usare il denaro pubblico che ci sconcerta“.