Le parrocchie della provincia si sono date appuntamento ai piedi della Cattedrale di Agrigento per il secondo evento diocesano previsto nel calendario del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Un evento che assume una forte valenza simbolica, in quanto – come ha affermato l’Arcivescovo don Francesco Montenegro nel messaggio di convocazione – ci mette “davanti a tante nostre contraddizioni, di cui dobbiamo prendere coscienza se vogliamo che questo Anno Santo porti i frutti auspicati”.
Un pellegrinaggio partito tra piazza Stazione e piazzale Rosselli, per confluire in piazza Vittorio Emanuele, da dove è partito alla volta della Cattedrale.
Prima di varcare la via Duomo, all’ingresso della quale è stata allestita la “Porta Santa” speciale, si è tenuto un momento penitenziale che ha preparato il gesto simbolico dell’attraversare la porta. Giunti in piazza don Minzoni, ai piedi della Cattedrale, l’Arcivescovo ha poi presieduto la Concelebrazione dell’Eucaristia.
Tanta partecipazione da parte dei fedeli che non sono voluti mancare a questo straordinario evento che ha chiamato a raccolta 193 parrocchie. Un centro storico di Agrigento gremito di persone
“Trovarsi ai piedi della Cattedrale – ha affermato il cardinale Montenegro – e guardare alla quella porta chiusa che prima fra tutte le altre si sarebbe dovuta aprire, rappresenta un fortissimo richiamo a una riflessione sincera e a una conversione autentica per incarnare il Vangelo della misericordia“.
Don Franco Montenegro ha aperto la celebrazione chiedendo di mettersi “davanti al Signore con umiltà per riconoscere i nostri peccati“.
“Noi – ha continuato Montenegro – dobbiamo sentirci Chiesa. Come può vacillare la collina sulla quale è costruita la cattedrale, possono entrare in crisi tante comunità, ma non può venire meno la roccia su cui è edificata la Chiesa“.
Foto Mario Aversa