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Regioni ed Enti Locali

Agrigento, gestione rifiuti e richiesta di commissariamento: la Cgil replica a Firetto e Fontana

cgil_funzione_pubblicaAbbiamo letto, sgomenti, la velenosissima nota del Sindaco Firetto e dell’Assessore Fontana e, ovviamente, non possiamo far cadere così accuse tanto infamanti quanto false alla nostra organizzazione, per

questo oltre a dare mandato ai nostri Legali di valutare gli estremi per una querela, abbiamo deciso di chiedere formalmente alla Magistratura – con un esposto – di valutare l’intera questione e verificare la legittimità di atti e comportamenti di ognuno”.

Non si fa attendere la replica della Cgil – Funzione Pubblica dopo la risposta del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e dell’assessore all’ambiente Mimmo Fontana, sulla richiesta di commissariamento in merito alla gestione rifiuti ad Agrigento.

La storia della Funzione Pubblica e della CGIL – sottolinea la nota a firma Massimo Raso e Alfonso Buscemi – è una storia di trasparenza e legalità e nel nostro agire abbiamo come unica “stella polare” l’interesse dei Lavoratori che rappresentiamo, l’accusa di essere Noi a tutelare gli interessi delle Aziende è non solo falsa ma ridicola!

Per Noi parlano le carte, le innumerevoli note che in tutti questi anni, sulla “questione rifiuti” abbiamo prodotto, Firetto e Fontana, operando uno spericolato ribaltamento della verità pensano di poter scaricare sul Sindacato responsabilità che sono proprie degli Amministratori Comunali non potendo rivendicare, peraltro, alcuna “verginità” essendo stato Firetto uno di quelli che hanno scelto gli Amministratori di GESA AG 2 e, quindi, corresponsabile di tutte le scelte amministrative compiute sia nell’ATO che nel Comune che prima dirigeva“.

Non è, infatti, la CGIL che ha deciso per 6 anni di prorogare il servizio all’A.T.I.; non è la CGIL che ha fatto il Bando e non è la CGIL che deve vigilare e pretendere che le previsioni e gli impegni che si chiedono agli aggiudicatari debbano essere rispettati! Nel caso specifico, il nostro unico assillo è stato come evitare che 21 Operatori Ecologici potessero pagare il prezzo del mancato rispetto delle norme che prevedono la “salvaguardia dei livelli occupazionali”, preoccupazione che – evidentemente – non hanno né Firetto né Fontana per i quali va bene anche il “sacrificio” di questi 21 posti di lavoro“.

Il Comune, – continua la nota – infatti, non ha, fin qui, saputo imporre all’A.T.I. il rispetto del capitolato: per questo abbiamo chiesto il “commissariamento”! E prima di farlo abbiamo fatto tante altre proposte, fino ad arrivare a proporre come “via d’uscita” la soluzione dell’Art. 311 del DPR 207/10 ed oggi ci vediamo accusati di “fare gli interessi dell’Azienda” o di proporre una palese illegittimità? E’ verissimo che questo bando è figlio della gestione commissariale, ma appena è emerso in tutta la sua gravità che ci sarebbe stata questo “effetto collaterale” della perdita (per noi inaccettabile) di 21 posti di lavoro, cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale? Anche Noi vogliamo “un sistema di gestione integrata di rifiuti fondato sulla raccolta differenziata” o avere un “servizio a costi accettabili”, ma questo cosa c’entra col fatto che si debbono sacrificare 21 posti di lavoro? Può fare la predica sulla differenziata Firetto che nei lunghi anni di gestione di Porto Empedocle non è riuscito a schiodare il Suo Comune dall’1,2% (!!!) uno dei valori più bassi della provincia?“.

Non era il Sindacato che doveva misurare e sanzionare le percentuali di differenziazione dei Comuni, ma siamo certamente Noi che in questi anni abbiamo spinto in favore di una maggiore differenziazione, sia per ragioni ambientali che per cercare di alleggerire le esosissime bollette della tassa sui Rifiuti.

Pertanto, le accuse le rispediamo per intero al mittente e ci auguriamo che ci possa essere un organo che, sostituendosi all’inoperosità dell’Amministrazione Comunale, possa far rispettare le norme, a cominciare da quella legata alla salvaguardia dei livelli occupazionali“.

Per Noi – concludono Raso e Buscemi – questo era e resta il problema: non ci faremo trascinare in polveroni inutili che sviano dal reale problema che sono e per Noi restano i 21 licenziati che da oltre un mese presidiano, giorno e notte, davanti al Comune e ai quali occorre dare una risposta positiva“.