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Agrigento, “Fase 2”: le criticità segnalate dagli avvocati

La “Fase 2” si fa sentire anche nel mondo della giustizia agrigentina, con gli avvocati che hanno voluto segnalare alcune delle criticità nella fase di avvio formulando proposte risolutive.

Nella lettera, inviata al commissario straordinario dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento, al Presidente del Tribunale di Agrigento, al Procuratore della Repubblica, al Presidente dell’ANM Sez. di Agrigento, al Presidente della Camera Civile di Agrigento, al Presidente della Camera Penale di Agrigento e al Presidente della Camera Tributaria di Agrigento, gli avvocati agrigentini hanno sottolineato che il “perdurare della emergenza COVID 19 impone la segnalazione di svariate criticità che stanno determinando notevoli difficoltà nello svolgimento della attività professionale degli iscritti”.

“Si segnala, in primis, la estrema difficoltà di interlocuzione telefonica con le Cancellerie, ai numeri telefonici che risultano pubblicati nel sito ufficiale del Tribunale di Agrigento e comunicati con pec agli iscritti. La necessità di conferire con gli addetti alle Cancellerie è essenziale, quale unico strumento consentito per il corretto svolgimento dell’attività professionale forense, soprattutto alla luce del fatto che a far data dal 12 maggio 2020 sono iniziati a decorrere i termini processuali. A tal fine si propone la integrazione delle postazioni telefoniche dedicate alle prenotazioni degli accessi in Tribunale o, comunque, a tutte le attività che siano connesse con lo svolgimento della attività giudiziaria. Piu’ specificatamente, si propone la possibilità per gli Avvocati di effettuare le richieste di atti giudiziari a mezzo pec; alle medesime richieste la Cancelleria di competenza potrà comunicare il giorno e l’ora in cui l’atto dovrà essere ritirato, nonché l’importo dei relativi diritti che dovranno essere versati. Cio’ con riguardo agli atti che necessariamente devono essere consegnati in forma cartacea ( per es. sentenza munita di formula esecutiva); laddove, invece, si tratti di atti che la Cancelleria puo’ inoltrare telematicamente, la stessa potrà trasmettere a mezzo pec l’atto richiesto, previo versamento dei diritti richiesti nella forma telematica”.

“L’evasione della richiesta di documenti – evidenziano gli avvocati – dovrà, necessariamente, tenere conto della urgenza o meno con cui la richiesta viene inoltrata, nel rispetto dei relativi termini di urgenza o ordinari. Cio’ in ragione delle indifferibili esigenze lavorative, a tutela della classe forense, dei cittadini e, piu’ in generale, del diritto di difesa. In ordine al provvedimento a firma della Dirigenza Amministrativa del Tribunale di Agrigento, nella persona della Dott.ssa Rosanna Grisafi, del 12.05.2020, comunicato agli iscritti, si rappresenta come le disposizioni adottate e dettate nello stesso, contrastino con le esigenze, in primis, di bio-contenimento; inevitabilmente, l’elevato numero di avvocati che, giornalmente svolgono attività professionale, il limitato numero delle ore destinate al servizio di front office, nonché l’avere destinato soltanto due ore settimanali ai singoli settori della attività giudiziaria civile e quattro ore settimanali per quella penale, determinerà, inevitabilmente, una disfunzione gestionale di cui risentirà l’attività forense. A tal fine si propone una ripresa della attività di Cancelleria attraverso una integrazione delle ore di lavoro dei front-office , da due a quattro ore giornaliere con riferimento a tutti i settori, sia civili che penali.
Sempre in un’ottica gestionale, a tutela della attività forense, e con specifico riferimento alla attività afferente l’Ufficio UNEP, si rappresenta quanto segue: non appare ammissibile che gli Avvocati vengano fatti sostare, in attesa del proprio turno, fuori dai locali del Tribunale, che sussistano delle limitazione alla notifica degli atti e che si possa effettuare la notifica solo a mezzo posta. Su quest’ultimo aspetto, si sottolinea che spessissimo le cartoline di ritorno degli atti giudiziari giungono dopo la scadenza dei termini perentori per lo svolgimento della relativa attività professionale. Si chiede, pertanto, la ripresa delle notifiche a mani. Inoltre, i turni potranno essere organizzati all’interno dei locali del Tribunale, nel rispetto del distanziamento sociale e con l’ausilio dei dispositivi sanitari previsti (guanti e mascherine)”.

“In questo momento di estrema difficoltà per la classe forense, si registra un ritardo nella gestione delle pratiche di gratuito patrocinio, dalla loro ammissione, alla loro liquidazione. Per cui si chiede una immediata e veloce lavorazione delle pratiche in questione. Dal punto di vista strettamente processuale, con riferimento alla situazione relativa alle udienze già calendate, si rappresenta che i rinvii, nel periodo di sospensione, non sempre sono stati comunicati tempestivamente e ad oggi alcune date di rinvio risultano essere sconosciute; cio’ potrebbe creare disfunzioni gestionali ed organizzative di rilevante entità. Ad oggi, inoltre, non siamo a conoscenza delle modalità con cui verranno trattate e se verranno trattate le udienza del mese di giugno, sia nel settore civile che penale, con grande difficoltà in particolare per la programmazione della attività professionale, prodromica ad ogni udienza. A tal fine si auspica la piena ripresa della celebrazione delle udienze nel rispetto delle norme di contenimento, attraverso la fissazione ad horas delle udienze stesse e la utilizzazione, di aule spaziose ed arieggiate. Subordinatamente si rappresenta la possibilità della trattazione delle udienze da remoto. In ordine alla nella trattazione scritta delle udienze si formula istanza di concessione nei confronti di tutte le parti processuali di un primo termine per note e di un secondo termine per repliche, senza limitazione inerenti le dimensioni, il carattere o altri elementi afferenti alle relative note”, concludono gli avvocati.