Agrigento, emergenza Coronavirus: riunione operativa del C.O.C
Si è svolta la riunione operativa del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), già attivato nei giorni scorsi, a seguito dell’Emergenza Coronavirus.
Con il sindaco Lillo Firetto erano presenti gli amministratori comunali, i responsabili della Protezione Civile comunale e provinciale, i rappresentati dell’ASP, della Prefettura,delle associazioni di volontariato e di pubblico soccorso e della CRI provinciale.
Il C.O.C., preso atto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e delle misure operative dettate dal Dipartimento di protezione civile, ha approfondito i temi riguardanti, nello specifico, le attività comunali e quelle di interesse cittadino, nonché le procedure da attivare in caso di sospetti casi di coronavirus.
Nel corso dell’incontro, sulla scorta delle criticità in atto rilevate, sono state valutate una serie di richieste che verranno inoltrate sia all’Azienda sanitaria che all’Assessorato regionale alla sanità.
In particolare è stata richiesta la piena operatività della tenda di pre-triage davanti all’ospedale e la previsione di percorsi interni separati con sale di osservazione e aree per l’isolamento e il ricovero di eventuali sospetti, visto anche il tempo di latenza tra l’esecuzione del tampone e la diagnosi.
Altre richieste riguardano:
L’accesso di tutti i cittadini deve avvenire in numero contingentato e devono essere provvisti di mascherina.
La verifica e il potenziamento dei posti di terapia intensiva e di rianimazione dedicati e la realizzazione di idonee misure di prevenzione e protezione per l’utenza e il personale sanitario.
Adibire idonei locali al di fuori dei reparti per il rinnovo di tutti i piani terapeutici delle varie discipline.
Valutare altresì, sulla scorta delle misure già adottate presso altre strutture sanitarie,
la temporanea chiusura delle attività ambulatoriali all’interno del presidio ospedaliero, tranne nei casi in cui le prestazioni erogate siano indifferibili e
la temporanea sospensione dei ricoveri programmati ad eccezione dei casi in cui vengano erogate prestazioni sanitarie potenzialmente salvavita.