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Inchieste Regioni ed Enti Locali

Agrigento, “cu piglia un turcu è so”: scaletta di via Damareta della collettività o di pochi eletti?

damareta1Una scala trasformata in una rampa d’accesso per mezzi pesanti al fine di consentire i lavori di ristrutturazione del palazzo di fronte piazza Stazione di Agrigento.

Si tratta della scalinata di via Damareta, sulla quale sono state realizzate “oscene” rampe in cemento per consentire il passaggio dei mezzi per i lavori della ristrutturazione dello stabile in questione. Uno scempio ancora oggi non ripristinato nonostante le varie denunce provenienti dagli attivisti dell’associazione “Agrigento Punto e a Capo” che ne chiedono il ripristino immediato.

Dopo ben due anni dalla realizzazione di quelle rampe in cemento, nessuna opera di ripristino allo stato originario è stato fatto, causando non pochi disagi e inconvenienti ai numerosi cittadini che giornalmente transitano in quella scalinata.

Detriti e materiali di risulta sono ancora oggi in bella vista, causando, anche a livello estetico, un danno all’immagine e al decoro di una città che fra mille difficoltà tenta di risollevarsi da anni di trascuratezza.
Da diversi anni infatti si chiede un intervento da parte del Comune e della Soprintendenza che hanno fatto orecchie da mercante ad un problema di non poco conto e sul quale l’indignazione cittadina sta diventando sempre più costante.

Una scala che potrebbe essere trasformata in una “scala mobile” se solo i responsabili dello scempio avessero versato gli oneri spettanti per l’occupazione del “suolo comunale”.
Un problema che non riguarda solo il transito “negato” ai passanti della scalinata, ma basta recarsi sul luogo per vedere che il ripristino del muro adiacente è stato fatto con pietra calcarea, nettamente in contrasto col muro in conci di tufo.
Insomma, ad Agrigento sembra vigere ancora l’antico brocardo: “cu piglia un turco è so”.

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Foto di Nino Riggio