Agrigento, crollo del palazzo Lo Jacono: chieste otto condanne
Chieste otto condanne nell’ambito del processo scaturito dal crollo di due secentesche strutture nobiliari del centro storico, cadute al suolo fra il 14 marzo e il 25 aprile del 2011.
In particolare, si tratta dei palazzi del centro storico di Agrigento, denominati “Schifano” e “Lo Jacono Maraventano”. Come si ricorderà, il crollo di palazzo Lo Jacono avvenne pochi giorni dopo la processione del Venerdì Santo. Il pm Alessandra Russo ha chiesto la condanna per otto dei nove imputati; la pena più alta richiesta è di 5 anni e otto mesi di reclusione proposta per un funzionario del Comune di Agrigento nonché direttore dei lavori di messa in sicurezza del Palazzo Lo Jacono. Quattro anni e dieci mesi chiesti invece per l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico. Quattro anni per il responsabile della protezione civile. Due anni e due mesi di reclusione chiesti per un architetto; due mesi in meno per i geometri componenti del collegio di progettazione e direzione dei lavori urgenti per la messa in sicurezza. Imputati anche i responsabili della ditta che eseguì i lavori che, secondo il consulente della Procura, furono “non inutili ma dannosi”. Infine, tre anni e sei mesi sono stati chiesti per altri due imputati. Per il direttore tecnico, è stata invece proposta l’assoluzione. Secondo il pm “il rischio di crollo venne sottovalutato per oltre sei mesi nonostante le segnalazioni di rischi arrivate dai vigili del fuoco“.
Associati alle richieste di condanna anche i difensori di parte civile che hanno chiesto un risarcimento per i proprietari di alcune abitazioni adiacenti ai palazzi e che furono evacuate dopo il crollo.