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Agrigento, continua l’attività dell’Urban Center: attenzione rivolta all’area di San Leone

In un tempo di complessità nuove, legate all’emergenza del Coronavirus COVID-19, la città di Agrigento e le sue istituzioni volgono lo sguardo al futuro prossimo.
Pur con le limitazioni dettate dai decreti governativi, i componenti dell’Urban Center, coordinati da Guido Bissanti, hanno intrapreso negli ultimi tempi un’attività di concertazione per delineare i futuri scenari ed ipotesi di sviluppo della città.
Tra gli argomenti si è trattato, in particolare, del bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Programma Recupero Waterfront” che mira a raccogliere candidature progettuali che dovranno riguardare interventi di recupero e riqualificazione nell’ambito delle aree portuali.
L’attenzione è rivolta ovviamente all’area di San Leone, col suo porticciolo, il suo lungomare ed un rapporto da ricostruire tra città, area marina, sistema naturalistico e popolazione residente.
Una sfida che ha visto i componenti dell’Urban Center, al cui interno rientrano Enti, Associazioni ed Ordini Professionali, dialogare e proporre nuove linee di indirizzo, non solo a favore dell’Amministrazione pubblica della città ma anche a beneficio di quei progettisti che in un prossimo futuro avranno il compito di redigere i progetti esecutivi.
All’ultimo incontro su piattaforma WEB, a cui hanno partecipato il Sindaco Calogero Firetto ed il vice Sindaco Elisa Virone, erano presenti, coordinati dalla Prof.ssa Valeria Scavone del Corso di Laurea in Architettura di Agrigento, alcuni studenti dell’ultimo anno che hanno presentato alcuni lavori inerenti l’area oggetto di discussione.
Il risultato, al di la delle interessantissime indicazioni emerse, ci fa pensare alla famosa frase del Re filosofo Marco Aurelio “L’universo è cambiamento; la nostra vita è il risultato dei nostri pensieri”.
In questo momento di nuova complessità, di domande a cui non è facile rispondere, la città di Agrigento, col suo Urban Center, sta dimostrando di voler guardare ad una storia nuova; una storia di nuova integrazione e speranza, fondata sui nostri pensieri ma soprattutto sulle visioni di quei ragazzi a cui dobbiamo consegnare la staffetta per costruire quel futuro di armonia che tutti ci auguriamo.