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Politica

Agrigento, Civiltà (Fi) su bilancio di previsione

giovanni civiltà Forza SilvioIl capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà (in foto), interviene nel merito del dibattito sul bilancio di previsione 2015, e afferma:

“Ancora una volta lo strumento contabile e finanziario, la cui importanza il sindaco Firetto conosce bene essendo stato per anni a capo dell’amministrazione di un piccolo Comune come Porto Empedocle, è trasmesso all’attenzione del Consiglio comunale a dicembre, così come i precedenti anni, tra Natale e Capodanno. Purtroppo, anche durante l’ attuale legislatura, definita di svolta e di cambiamento, i consiglieri comunali non avranno né la possibilità di incidere sullo strumento contabile, nonostante il loro mandato consiliare lo permetta, né di costruire una linea politica di rilancio dell’economia della città. A dicembre la spesa affrontata dal Comune è stata già per il 90% impegnata. E così il ruolo del consigliere si annulla in una formale presa d’atto del bilancio, tradendo la prerogativa di indirizzo politico. Dispiace molto che una persona distinta e capace come l’ assessore al Bilancio, Giovanni Amico, presti il fianco ad una politica illusionista come quella del sindaco Firetto. E’ da tempo che la Giunta si è insediata ed al Comune non si parla d’altro che di prestiti e piani di rientro. Dov’è la capacità? Dov’è la novità? Dove è la finanza virtuosa sbandierata in campagna elettorale? A fronte di ciò insorge un dubbio : l’ amministrazione Firetto ha paura di programmare o ha paura che la sua programmazione sia resa pubblica ? Nel frattempo è assordante il silenzio della Presidenza del Consiglio comunale e di alcuni Consiglieri eletti con la maggioranza e che in passato, quando sono stati opposizione, si sono indignati per i bilanci di previsione da approvare a fine anno. Invece adesso digeriscono tutto, tra le indennità percepite dalla Giunta e l’amaro calice del bilancio da approvare a fine dicembre. Per il resto, da parte di Firetto, a 6 mesi dalla elezione plebiscitaria, solo parole, parole e parole, citando la canzone di Mina” – conclude Giovanni Civiltà.