L’accusa sarebbe di peculato, in quanto il medico non avrebbe versato all’Asp di Agrigento la percentuale dovuta per attività “intramoenia”, ovvero le prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dei nosocomi stessi a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa.
L’indagine sarebbe scaturita da un controllo della Guardia di Finanza.