Agrigento, Cattedrale a rischio crollo. APC: “guardatela bene, ogni giorno potrebbe essere l’ultimo”
“Guardatela bene! È la nostra Cattedrale, quella per la quale, tanti grandi e piccoli “artisti della politica” si sono impegnati con promesse di finanziamento e quant’altro“.
E’ lo sfogo lanciato su Facebook da Mario Aversa, esponente storico e fondatore dell’associazione “Agrigento Punto e a Capo“, che torna sul tema della Cattedrale “San Gerlando” di Agrigento.
“Dopo tanti anni di inagibilità, – scrive Aversa – il risultato è sotto gli occhi di tutti. Guardatela bene, perché ogni giorno che passa potrebbe essere l’ultimo. Di questo passo, i resti potremo andarli ad ammirare sotto il costone a nord, nella via XXV Aprile“.
“DELLA CATTEDRALE E DELLE ADIACENZE resterà solo la storia, le foto e il rimorso per non essere intervenuti per tempo“, conclude Aversa.
Uno sfogo quello di Aversa che segue quello dei giorni scorsi di don Giuseppe Pontillo, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, l’arte sacra e l’edilizia di culto di Agrigento, che nell’apprendere la notizia dell’unico finanziamento in Sicilia da parte del ministero per le Infrastrutture e dal ministero dei Beni Culturali, aveva affidato a Facebook le proprie considerazioni, lanciando “frecciate” alla classe politica agrigentina. Un finanziamento di 2 milioni di euro per la Cattedrale di Palermo e nessuno per quella di Agrigento. Una vicenda quasi paradossale che, solo in terra di “pirandelliana memoria”, sembra acuire una tragica verità: quella di un menefreghismo assoluto da parte delle Istituzioni preposte verso un patrimonio che Agrigento potrà tragicamente perdere se non si interviene in tempi brevi.
Solo quale settimana addietro era stato addirittura il Tg1 a parlare delle tragiche condizioni della Cattedrale “San Gerlando” di Agrigento a serio rischio crollo. Eppure il clamore nazionale non è bastato a scuotere, se non a parole, quella classe politica che da anni parla di “impegni”, “promesse” per salvare uno dei principali “simboli” identitari di Agrigento. 2 milioni di euro che arrivano a Palermo nonostante la Cattedrale non è a rischio crollo; nonostante non ci sia quel pericolo che invece ad Agrigento può rievocare la frana del ’66.
E se l’Italia oggi è ancora scossa per il tragico sisma avvenuto nel Centro Italia, una seria riflessione deve essere fatta su ciò che può accadere ad Agrigento. Chissà se qualcuno, preso da qualsivoglia spirito di appartenenza ad una città che piano piano tenta di riprendersi, potrà davvero “donare” speranza ad una Cattedrale che per Agrigento vuol dire “storia”.