Agrigento, caso “Rimborsopoli”: confermata la decisione del Gip
Rigettato il ricorso della Procura di Agrigento, proposto dai pm Alessandro Macaluso e Santo Fornasier, contro la decisione da parte del Gip Alessandra Vella che aveva respinto una parte della richiesta avanzata dai pm sul sequestro preventivo dei beni nei confronti degli ex consiglieri comunali Alfonso Vassallo, Francesco Picone e dell’attuale inquilino di “Aula Sollano” Alfonso Mirotta.
A rigettare la richiesta i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni.
I tre soggetti, come si ricorderà, sono indagati con le ipotesi di reato di truffa e falso in quanto, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato deleghe con firme false per la partecipazione ad alcune sedute delle commissioni consiliari. Con il decreto di sequestro, il Gip di Agrigento aveva disposto il sequestro preventivo a carico degli ex consiglieri comunali Antonio Cicero e Alfonso Vassallo e del presidente di Confartigianato Francesco Giambrone, mentre aveva rigettato la richiesta di sequestro preventivo avanzata nei confronti di Alfonso Mirotta, Francesco Picone e lo stesso Vassallo, avendo escluso la pur astratta configurabilità del delitto di truffa aggravata. La decisione sarebbe stata motivata in quanto i tre avevano maturato il diritto al pagamento del gettone di presenza.
Durante l’udienza gli avvocati difensori, Tanja Castronovo per Mirotta, Salvatore Guagliardo per Picone e Daniela Posante per Vassallo, avevano evidenziato che nessuna norma del regolamento prevede l’uso delle deleghe quale condizione per poter legittimare il delegato a partecipare alla commissione in sostituzione del delegante.