Condannato a otto mesi anche l’ex presidente Arsenio Coirocon l’accusa appropriazione indebita per avere eseguito presunti prelievi indebiti dai conti della Cassa.
Per altre due ipotesi di appropriazione indebita, nulla da fare in quanto cadute in prescrizione; Grado è stato altresì assolto, dall’accusa di diffamazione nei confronti del sindacalista Roberto Migliara.
Sulla sentenza, interviene anche la segreteria provinciale della CGIL di Agrigento con Massimo Raso e Vito Baglio, che affermano: “La sentenza con la quale il Tribunale di Agrigento ha condannato l’ex direttore della Cassa Edile, Salvatore Grado e Arsenio Coiro, ex presidente dello stesso Ente, conferma quanto i nostri rappresentanti nel CdA dell’epoca (CGIL e FILLEA) hanno sostenuto, facendo nascere il “caso”, sino a divenire “testi di accusa”.
Preme sottolineare come le risorse degli Enti Bilaterali appartengono ai Lavoratori ed alle Imprese e devono essere usate nel loro esclusivo interesse; ogni abuso non può e non deve essere consentito o tollerato.
La Cassa Edile, nel frattempo, si è data una nuova “governance” che ha rotto definitivamente con queste pratiche ed è la parte lesa di tutta questa vicenda.
Da questa sentenza non può che trarsi nuova forza per continuare questa opera di risanamento e di rilancio per riaffermare l’Ente come strumento a servizio di un settore che attraversa una pesantissima crisi, che sarebbe meno grave se si potessero trasformare in cantieri gli innumerevoli annunci governativi contenuti nel “patto per la Sicilia”“.