Agrigento, appiccarono incendio per ottenere il rame: denunciati due giovani
Nella tarda mattinata di ieri 20 luglio, giungeva segnalazione alla sala operativa della Polizia di Stato della presenza, nel piazzale di ingresso antistante il Tempio di Giunone, di una persona fortemente ustionata che chiedeva aiuto.
Sul posto, oltre al personale del 118, venivano inviate pattuglie della Polizia Stradale e dell’Ufficio Volanti.
Gli operatori rintracciavano la persona ustionata, identificata per P. J. di anni 26, il quale presentava vistose ustioni in tutte le parti del corpo, specie negli arti superiori ed inferiori: pertanto veniva immediatamente trasportato d’urgenza presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
Contestualmente una pattuglia della polizia stradale, in transito per la Rotatoria Giunone, comunicava via radio al 113 la presenza di un pericoloso incendio all’interno dell’area boschiva vicino al Museo vivente del Mandorlo a poca distanza dal tempio di Giunone.
Immediatamente, personale della Volante “Esseneto” giungeva sul posto ed, atteso che le fiamme si sarebbero potute propagare per tutta l’area boschiva nonché interessare parte del parco archeologico, non esitava ad attivarsi, anche con lo stesso estintore in dotazione, alle primissime operazioni di spegnimento.
La stessa volante, una volta spente le fiamme, accertava la presenza di un ammasso di fili di rame ancora incandescenti da cui era divampato l’incendio.
Ancora una volta il perfetto coordinamento tra tutto il personale della Polizia di Stato ha dato i suoi frutti.
Infatti, la successiva attività investigativa, compiuta in piena sinergia dai poliziotti della squadra volante e della stradale permetteva, nel giro di poche ore, di far luce sulla reale dinamica degli eventi.
Nel dettaglio, P. J. e C. S. si erano dati appuntamento nel boschetto per bruciare una matassa di cavi elettrici da cui ricavare rame.
Infatti, P. J e C. S in concorso, per separare il predetto rame dalle parti in plastica ed accelerare il processo combustivo avevano prelevato della benzina dalla moto ape in uso ad uno dei due e, dopo aver cosparso la massa da incendiare, la fiamma divampava sfuggendo così al loro controllo e ustionando in tutte le parti del corpo P.J.
Quest’ultimo, preso dal panico fuggiva con la propria autovettura ma, colto da malore e non riuscendo più a guidare per i forti dolori, si fermava subito dopo l’area di sosta del tempio di Giunone per chiedere soccorso ai commercianti ivi presenti.
P. J. nel primo pomeriggio di ieri è stato trasportato presso il centro ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
I due sono stati deferiti, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di incendio boschivo in concorso.