Agrigento, altro incendio di cassonetti dell’immondizia
Un altro cassonetto per la raccolta dei rifiuti, è stato dato alle fiamme e distrutto dall’opera di ignoti che hanno incendiato un contenitore di plastica in via dei Normanni a valle di Piazza Ugo la Malfa dove si svolge il mercato del venerdì.
A segnalare l’incendio, sono stati gli operai di Iseda e Sea impegnati nel servizio di raccolta rifiuti che avviene alle prime luci dell’alba. Informate le ditte, i responsabili delle aziende hanno provveduto ad girare la comunicazione gli uffici comunali competenti che ne hanno la proprietà.
Negli ultimi mesi, da quando sono stati installati centinaia di nuovi contenitori in città, l’opera di ignoti piromani sembra essersi incrementata.
A metà novembre, ad esempio, due contenitori in polietilene di recente collocazione, erano stati incendiati al Villaggio Mosè, in viale Leonardo Sciascia, all’altezza della banca Credem. Un altro incendio ha riguardato un cassonetto a pochi metri dall’ingresso del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci in via Antonio Gramsci, lungo la strada che conduce al cimitero di Bonamorone.
Tra la fine di ottobre e i primi di novembre, episodi analoghi avevano riguardato altri due cassonetti in via Acrone.
Infine, lo scorso 8 dicembre, un presunto piromane è stato fermato e dagli agenti della polizia ferroviaria di Agrigento che avevano notato il suo fare sospetto vicino a uno dei cassonetti di rifiuti proprio di via Acrone, nei pressi della stazione centrale.
In quella circostanza, N.A., di 59 anni, è stato portato negli uffici della Polfer e poi denunciato all’autorità giudiziaria che disporrà come procedere nei suoi confronti. L’uomo, così come sostenuto dai poliziotti che lo hanno fermato, avrebbe appiccato un incendio all’interno di un cassonetto. Per fortuna gli agenti diretti dall’ispettore Angelo Messina sono riusciti in tempo a domare le fiamme prima che si propagassero, evitando non solo ai cassonetti ma anche ripercussioni a livello di inquinamento e di danni contro le automobili parcheggiate. “Continuiamo a non capire i motivi del gesto – dice l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – anche perché al momento in città non esistono emergenze riguardo la raccolta dei rifiuti con criticità che altre volte si sono registrate in altre circostanze quando altri contenitori sono stati dati alle fiamme dando luogo per altro, alla diffusione nell’aria di sostanze assolutamente tossiche per chi le respira”.