L’ex Provincia, infatti, aveva già aderito nei mesi scorsi al programma di iniziative legate alla candidatura del capoluogo come Capitale della cultura , attraverso la firma di un protocollo d’intesa con lo scopo di condividere i presupposti e le finalità, proponendo una propria iniziativa per la valorizzazione e fruizione dei propri beni di interesse culturale ed ambientale come l’Ecomuseo, la Galleria della Scala Reale del Palazzo sede dell’Ente, il Giardino Botanico, l’Erbario, la biblioteca Ambrosini e il relativo materiale libraio e documentale di interesse storico-culturale.
“Agrigento può e deve essere Capitale italiana della Cultura 2020”. Anche lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri ha inviato al sindaco Lillo Firetto, a sostegno della candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2020.
“Per la sua storia, il suo patrimonio artistico, per la sua rilevanza letteraria, – continua Savatteri – Agrigento ha le carte in regola per giocare e vincere questa scommessa. In pochi chilometri quadrati è racchiuso un tesoro artistico antico di millenni, ma capace di parlare al presente. E oltre alla sua voce di pietra e di mare, Agrigento raccoglie anche le voci di grandi scrittori del passato e del presente, da Pindaro a Sciascia, da Pirandello a Camilleri che hanno il suono di questo paesaggio assoluto. Agrigento può e deve essere Capitale italiana della Cultura 2020 anche per riscattare un pezzo di Sud e di Sicilia spesso trascurato, negletto e carico di difficoltà. Per chi crede nel valore di riscatto della cultura – e io ci credo – il 2020 può e deve essere per questa città e per la sua provincia una grande occasione di ripartenza e di speranza”.