Adoc Agrigento: “scoperti 155 scarichi abusivi”
“Siamo alle solite. La colpa è sempre del cittadino. Gli errori degli amministratori ricadono sempre sui cittadini. La polizia giudiziaria indaga se le abitazioni sono collegate alla rete fognaria. Ma esiste una rete fognaria nelle zone indagate?”.
Ad intervenire in una nota stampa è Livio Sutera Sardo (in foto) dell’ADOC Agrigento che aggiunge:
“Tutti gli immobili soggetti a controllo hanno una regolare licenza edilizia rilasciate dal Comune più di 50 anni fa. Alcune abitazioni risalgono, addirittura, alla fine della guerra, cioè quando non occorreva nessuna licenza edilizia. Tutte queste abitazioni hanno un regolare certificato di abitabilità oppure hanno pagato la sanatoria per abusivismo edilizio. Allora bisogna riflettere”.
“Ma se il cittadino è munito di regolare licenza edilizia, il costruttore, cui è stata rilasciata la licenza, ha sicuramente pagato gli oneri di urbanizzazione e, dunque, avrebbe dovuto essere stato il Comune a creare la rete fognaria, visto che ha intascato soldini dai cittadini”.
“Certificato di abitabilità. Il principale requisito – sottolinea Sutera Sardo – per ottenere il certificato di abitabilità è l’autorizzazione allo scarico. Dunque, se gli immobili hanno l’abitabilità, di conseguenza, hanno l’autorizzazione allo scarico. Chi ha firmato le relative autorizzazioni? Chi ha controllato la fine dei lavori per verificare che l’immobile scaricasse nella fogna e, dunque, dare l’autorizzazione allo scarico? Gli uffici sanitari di allora, hanno dato il loro benestare e dunque i responsabili hanno firmato l’abitabilità. Che cosa c’entra il cittadino?”.
“Immobili abusivi. Se il Comune ha riscosso gli oneri derivanti da sanatoria, perché non ha realizzato la rete fognaria e fatto collegare le abitazioni abusive alla fogna? La verità è che la rete fognaria in via Emporium è nata dopo la costruzione delle abitazioni incriminate. Il Comune ha sempre saputo che in via Teti non c’è rete fognaria; non c’è perché il Comune non l’ha mai creata. E allora dove si dovevano collegare le abitazioni di via Teti per essere in regola? La stessa cosa accadrà al villaggio Mosè. Il comune concede licenze edilizie, non espropria i terreni e non provvede a creare la rete fognaria e tutta le necessarie opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste dalla legge n.847 del 1964. Tra 25 o 50 anni faranno indagini e si accorgeranno che esiste una rete fognaria privata creata dai costruttori ed in cui il comune non ha mai messo mano”.
“Nel frattempo, – continua l’esponente dell’ADOC – cioè dal giorno della realizzazione degli immobili ad oggi, si sono succeduti diversi proprietari. Che colpa ne ha l’ultimo proprietario se l’immobile non è collegato alla rete fognaria? Dunque oltre al certificato di possesso dell’immobile, alla licenza edilizia ed al certificato di abitabilità, per comprare, occorre anche la verifica dello scarico. Rilasciata da chi?
Chi ha condotto le indagini, prima di procedere alle varie denuncie, si è accertato se l’immobile avesse i giusti requisiti? E laddove c’erano i giusti requisiti, ha accertato di chi erano le firme delle varie autorizzazioni?
La Procura, dal canto suo, dovrebbe accertare se nella zona incriminata esiste rete fognaria e , dunque, le abitazioni inquisite hanno creato una loro rete parallela ed abusiva. La procura dovrebbe pure indagare per sapere come mai ad Agrigento si concedono licenze edilizie senza che il Comune abbia provveduto, come per legge, a creare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Ma se non esiste rete fognaria, come fanno i cittadini ad essere colpevoli di abusivismo?”.
“Alla fine siamo sempre alle solite: i soldi degli oneri d urbanizzazione sono spariti ed il cittadino, vessato, deve pagare tre volte lo stesso servizio. Una prima volta come oneri di urbanizzazione, una seconda volta come multa per essere abusivo a sua insaputa ed una terza volta perché dovrà collegarsi alla fogna a sue spese. Speriamo che non paghi una quarta volta come oneri legali per eventuali azioni giudiziarie.
Tutti bravi: Sindaco, assessori, dirigenti, giunta, consiglieri e funzionari!!!
Il Sindaco, dal canto suo, ignora le richieste di incontro con le Associazioni dei consumatori. L’ADOC di Agrigento per ben due volte ha richiesto un incontro, via PEC, ed ancora non ha ottenuto risposta. Al di là dell’ignorare le associazioni di categoria, mi sembra poco educato, da parte del Sindaco, non degnare di alcuna risposta una richiesta ufficiale di incontro.
L’ADOC di Agrigento, attraverso il suo, rappresentante dott. Livio Sutera Sardo, ha già provveduto ad inoltrare formale richiesta di annullamento del provvedimento di illecito amministrativo, per i cittadini che ne hanno fatto richiesta, presso la Provincia Regionale di Agrigento (Libero Consorzio Comunale)”.