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Acqua, anticipo sui consumi: condannato il Comune di Agrigento e Girgenti Acque

“Con sentenza del 23.3.2016, il Giudice di Pace di Agrigento ha condannato il comune di Agrigento a corrispondere la somma versata come anticipo sui consumi a Girgenti Acque.

Condanna anche per Girgenti Acque, a restituire la somma a Emanuele Lo Vato oltre gli interessi. E condanna Girgenti Acque e il Sindaco pro tempore alle spese legali e alle spese vive oltre il 15% LTPF ed accessori come per legge”.

Con queste parole è lo stesso ricorrente, Emanuele Lo Vato, a esprimere soddisfazione per la vicenda che ha visto lo stesso in prima linea condurre una battaglia. La “vessata quaestio” riguarda il deposito cauzionale sull’anticipo dei consumi idrici versati dai cittadini al momento della sottoscrizione dei relativi contratti per la fornitura dell’acqua.

Accade infatti che molti cittadini della città dei Templi abbiano negli anni lamentato un comportamento alquanto anomalo relativo al deposito cauzionale per anticipo sui consumi ed inizio pratica versati al Comune di Agrigento. Somme che in pratica sono state versate al Comune di Agrigento al momento della sottoscrizione del contratto idrico e che poi sono state nuovamente richieste dal gestore privato che nel frattempo è divenuto somministratore del servizio idrico e parte contrattuale verso la totalità degli utenti precedentemente serviti dal Comune di Agrigento.

A molti contribuenti è infatti accaduto che solo pochi mesi addietro la Girgenti Acque spa ha emesso fatture nelle quali venivano richieste le somme, rispettivamente di euro 15,55 ed euro 15,56, a fronte del frazionamento in quattro rate del deposito cauzionale.

Una vera e propria “duplicazione” ai danni del cittadino che, a volte, ignaro di quanto accade alle sue spalle, si trova costretto a pagare per ben due volte la stessa identica cosa. Nulla di eccezionale in una terra di “pirandelliana memoria”, che ha visto il Giudice di Pace esprimersi dopo la citazione in giudizio da parte di un cittadino e promosso dall’avv. Roberta Zicari con l’ausilio del praticante legale Andrea Lo Vato che ha curato l’intero ricorso.

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