Intanto arriva un primo “stop” che riguarda una delle villette sulle quali “grava” l’ingiunzione di demolizione. Il Tar Sicilia ha infatti accolto l’istanza cautelare richiesta dalla ex proprietaria della costruzione, fissando per il prossimo 6 ottobre l’ulteriore trattazione in sede collegiale.
Nei fatti dunque non verrà, almeno al momento e fino al prossimo 6 ottobre, abbattuto lo stabile. I giudici amministrativi hanno così accolto l’istanza presentata, per conto della ricorrente, dall’avvocato Girolamo Rubino (in foto) dopo la presentazione di due ricorsi al Tar. Nel primo veniva contestata la revoca della concessione edilizia disposta nei suoi confronti dal Comune; nel secondo ricorso si chiedeva lo “stop” alla demolizione.
“Rilevato che la prima Camera di consiglio utile per l’esame – si legge nel Decreto del Tar – dell’istanza cautelare, in sede collegiale, è quella del 6 ottobre 2016 oggettivamente intempestiva al fine del mantenimento della res adhuc integra; che l’interessata deduce complessi motivi di censura, facendo presente tra l’altro che il ricorso introduttivo ha natura pregiudiziale, siccome rivolto contro la revoca della concessione edilizia. Ritenuto pertanto, che sussiste una situazione di “estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione” dell’istanza cautelare fino alla predetta Camera di consiglio; che, nel doveroso bilanciamento dei contrapposti interessi pubblici e privati, e tenuto conto dell’annosa vertenza cui si correla il provvedimento impugnato col secondo ricorso per motivi aggiunti, non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per l’amministrazione dal differimento dell’esecuzione del provvedimento fino alla data della predetta Camera di consiglio“.