San Leone, tentato furto in villetta: i due arrestati fanno scena muta
Custodia cautelare in carcere per i due soggetti arrestati lo scorso 30 aprile dagli agenti della Polizia di Stato con l’accusa di tentato furto ai danni di una villetta a San Leone.
I due, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, sono Fabrizio Rizzo, agrigentino di 27 anni e Roberto Iovine, 53 anni, originario di Napoli. A difenderli gli avvocati Daniele Re e Gero Lo Giudice.
L’operazione, come si ricorderà è stata eseguita dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Polizia di Porto Empedocle, è giunta al termine di una serrata attività info-investigativa condotta da svariate settimane, che ha visto impegnati sul territorio sanleonino numerosi uomini e mezzi della Polizia di Stato dislocati proprio in quell’area nell’ambito di un vasto piano anticrimine disposto dal Questore Maurizio Auriemma, alla luce dei numerosi furti registrati in questi mesi.
Un vero e proprio stillicidio di episodi di tal genere che ha destato particolare allarme nella comunità locale. Un impegno notevole della Questura che, raccogliendo le denunce dei cittadini particolarmente infastiditi ed allarmati dal fenomeno delittuoso dei furti in abitazione, ha messo in campo un massiccio dispositivo che ha consentito un capillare e mirato controllo del territorio che ha permesso nella serata del 30 aprile scorso di cogliere sul fatto gli autori di un tentato furto.
In sede di sopralluogo dove è avvenuto il tentato furto, gli agenti hanno rinvenuto, occultati in prossimità di una siepe, uno strumento atto allo scasso (piede di porco ndr) ed un flex. In sede di perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione di uno dei due arrestati veniva altresì rinvenuto un consistente quantitativo di oggetti in oro, monili, orologi ed altra presunta refurtiva, verosimilmente riconducibili a precedenti azioni criminose poste in essere nei giorni scorsi che ora verranno poste in visione ai cittadini che hanno subito analoghi episodi e procedere, in caso di riconoscimento, alla restituzione agli aventi diritto. Ai due soggetti è stato contestato l’ipotesi di reato di ricettazione.
Ad occuparsi dell’inchiesta il sostituto procuratore Chiara Bisso.