Emergenza sbarchi e migranti: gli agrigentini si sentono insicuri
E’ emergenza migranti ad Agrigento. Se i numerosi sbarchi “fantasma” registrati nelle ultime settimane sulle coste agrigentine hanno messo in allarme un problema che pian piano sta sempre più prendendo piede, ora l’arrivo di numerosi migranti nella città dei Templi ha acuito negli agrigentini un senso di timore sul versante sicurezza.
Numerose sono le testimonianze di agrigentini allarmati dalla presenza di extracomunitari che hanno letteralmente invaso la città. Un caso su tutti il Quadrivio Spinasanta, dove una residente non ci ha pensato molto a prendere carta e penna e scrivere direttamente al primo cittadino: “le scrivo come cittadina indignata e stufa per la situazione che si sta creando e verificando in queste ultime settimane nella mia città, nella mia zona. I migranti brancolano per tutta la città e zona sopra citata a gruppi da 5/10 persone intimorendo i bambini e ragazzini e non solo. Si è privi di uscire per buttare la spazzatura o tornare tardi da lavoro! Si sta in ansia… È una vergogna!!! Siamo schiacciati da loro e spaventati! Cosa bisogna fare? Spero che si prendano provvedimenti al più presto!“.
Parole che sono state subito riprese e che sono diventate virali sui social, con cittadini pronti a chiedere le dimissioni del premier italiano Paolo Gentiloni e del ministro dell’Interno Marco Minniti. “Chiediamo le dimissioni del ministro Minniti e di Gentiloni“, scrivono alcuni internauti.
E ad aumentare la paura vissuta dagli agrigentini vi sono anche racconti di giovani ragazze che scrivono e condividono esperienze vissute: “Non salite ad Agrigento, soprattutto la sera, da sole. Ieri sera c’erano stranieri che ci guardavano con occhio losco e seguivano i nostri movimenti. Ce ne sono tantissimi che girano per ore e ore. E’ presente, nelle varie zone della città, personale in borghese che ci ha attenzionate e ci ha consigliato di andarcene a casa perchè non sono persone raccomandabili. Usciamo sempre in gruppo“.
Nessun allarmismo ovviamente, ma solo “prudenza” e “attenzione” verso fenomeni che probabilmente non hanno nulla a che vedere con gli sbarchi e con l’arrivo di numerosi migranti, ma che alimentano un senso di insicurezza fra i cittadini. Casi isolati di cui, come scrivono le stesse persone che hanno reso pubbliche le proprie esperienze, “non bisogna fare di tutta l’erba un fascio“.
Testimonianze che si associano, ad esempio, alla tentata violenza di un gruppo di cinque presunti magrebini a Lampedusa ai danni di una donna.
Nei giorni scorsi era stato il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a scrivere direttamente al premier Paolo Gentiloni per denunciare, senza fare allarmismi, la situazione di disagio che si è venuta a creare in città a seguito di una serie di cosiddetti sbarchi incontrollati o fantasma. Nella lettera il primo cittadino era tornato a chiedere il potenziamento dei servizi di controllo da parte delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza, fronteggiare il fenomeno e assicurare l’identificazione dei migranti, i controlli medici e l’assistenza di cui questi soggetti necessitano.