Agrigento, questione netturbini. I sindacati: “se non ci saranno licenziamenti lo si deve ai Comuni che rispettano il Piano d’Ambito”
“Apprendiamo dai mezzi d’informazione che l’Amministrazione comunale di Agrigento ha tenuto una conferenza sulla ennesima riduzione di personale operato nel cantiere della città; lo stesso ha invitato le OO. SS. a spiegare alcune cose“.
Rispondono così le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil Trasporti e Funzione Pubblica in una nota a firma di Iacono, Nero e Stella, sul paventato problema del licenziamento dei tredici netturbini.
“Nell’accogliere l’invito con questa nota – scrivono i sindacalisti – ribadiamo alcuni dati molto semplici per evitare che l’Assessore Fontana si illuda che continuando a puntare il dito in cielo qualcuno possa guardare il dito e non la luna.
iniziamo a spiegare perchè le segreterie regionali hanno chiesto al Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti di verificare gli atti del comune di Agrigento considerato che lo stesso ha approvato un Piano d’Ambito con 175 unità (43 a tempo parziale) ed il comune oggi ha 106 unità a tempo pieno (120 compreso i tempi parziale), insomma, vorremmo sapere semplicemente se ha sbagliato la SRR a redigere il suddetto Piano e di conseguenza avrebbe sbagliato anche il Dipartimento Regionale ad approvarlo o ha sbagliato il comune a licenziare 55 lavoratori.
ribadiamo, vorremmo sapere semplicemente chi dei due ha sbagliato“.
“Ribadiamo, che se non ci saranno i licenziamenti, e continuiamo con pazienza a lavorare per questo obiettivo, non è merito del comune di Agrigento che NON RISPETTA IL PIANO D’AMBITO ma di quei comuni che rispettano il piano d’Ambito. se ogni sindaco si comportasse come quello di Agrigento chi avrebbe assunto i 55 lavoratori ritenuti in esubero dal comune di Agrigento? L’Assessore Fontana addossa la responsabilità dell’eventuale mancata ricollocazione in altri cantieri ai sindacati; se non si trattasse di cose gravi che si ripercuotono sulla serenità delle famiglie ci scapperebbe da ridere. Lui pensa che qualcuno avrebbe “scommesso sul fatto che il comune potesse tornare indietro sulle sue decisioni”; gli rispondiamo, che il nostro rapporto quotidiano con i lavoratori è tale che molto spesso il rapporto reciproco è amicale, altro che scommettere sulla pelle di persone con cui siamo abituati a passare le nostre giornate insieme“.
“Affermare che il Comune “non torna indietro qualunque cosa accada” non ci sembra una dichiarazione da “uomini saggi”, ma semplicemente da uomini che non hanno la sensibilità di comprendere quale dramma c’è dietro ogni famiglia. Qualche lavoratore ci ha riferito che il proprietario dell’appartamento dove vive in affitto gli ha detto che trovandosi a rischio del posto di lavoro deve lasciare la casa; un’altro ci ha riferito che avrebbe deciso di mettere su famiglia ma con questa minaccia continua non trova il coraggio di avventurarsi; i mutui da pagare ecc. ecc.“
“Comprendiamo che certa politica abituata a speculare con arroganza e cinismo sulla pelle dei lavoratori queste cose non le comprende. Ovviamente, per quanto ci riguarda non chiediamo assistenza sociale, nessun pietismo
SEMPLICEMENTE IL RISPETTO DELLE REGOLE“.