Licata, presunte sanatorie illegittime: 19 avvisi di garanzia
Il gruppo di lavoro “edilizia e demolizioni” della procura della Repubblica di Agrigento, coordinato dal procuratore capo Dottor Luigi Patronaggio (in foto) e dai sostituti dott.sse Simona Fabio ed Alessandra russo, ha delegato i carabinieri di Licata per la notificazione di 19 informazione di garanzia per i reati di falsità in atto pubblico e per violazioni della normativa urbanistica ed edilizia.
Le notificazioni delle informazioni di garanzia si sono rese necessarie per mettere gli indagati in grado di difendersi dalle risultanze probatorie scaturenti dalla consulenza tecnica disposta dal P.M. in materia urbanistica dalla quale è emerso che numerose sanatorie concesse dal Comune di Licata sono illegittime in quanto a emesse sulla base di documentazione falsa ovvero in base ad una lettura illegittima delle riparazioni aerofotogrammetriche dei luoghi. Dalla suddetta consulenza e dalla acquisizione di documentazione presso gli uffici del Comune di Licata è stato possibile appurare, infatti, che molti immobili, alcuni dei quali edificati entro i 150 di metri dalla battigia, non potevano essere edificati e conseguentemente “sanati”. La presente attività investigativa della procura della Repubblica di Agrigento, coadiuvata dai carabinieri della compagnia di Licata e dai carabinieri della locale sezione di P.G., si affianca all’attività di demolizione portata avanti in questi ultimi due anni dalla procura e dalla comune di Licata, in modo che non vengano lasciate impunite attività edilizie illecite poste in essere in dispregio alle vigenti disposizioni di legge e agli strumenti urbanistici.
L’attività investigativa si pone inoltre come obiettivo finale di verificare la legittimità di tutta una serie di permessi a costruire e di sanatorie rilasciate in questi anni, atteso che molti cittadini hanno lamentato una presunta disparità di trattamento tra quanti hanno subito la sanzione della demolizione e quanti, attraverso false e compiacenti attestazioni, sono riusciti a fare salva la propria abitazione illecitamente realizzata. Le indagini, ancora in corso, sono infine indirizzate ad accertare l’esistenza di eventuali pagamenti di tangenti per il rilascio di atti amministrativi illegittimi favorevoli agli istanti.
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