Elezioni Agrigento: la verità sul tradimento ai danni di Alessi
Sono appena finite le elezioni amministrative che hanno permesso al candidato Calogero Firetto di vincere le elezioni al primo turno con il 59,01% delle preferenze.
Un successo assoluto per l’oramai sindaco che non ha avuto avversari in grado di limitare il successo dell’ex sindaco della città marinara. Come già ribadito, l’unica opposizione moderata era quella di Silvio Alessi nonostante abbia portato avanti una campagna elettorale dai toni silenziosi. Lo stesso, inoltre, arrivava quasi sempre in ”ritardo” negli appuntamenti elettorali con la città rispetto a Firetto, forse a causa dei cattivi consigli di chi gli ruotava intorno.
A questo punto, per capire come Alessi abbia potuto perdere ricevendo solo 4177 voti, ci vengono in soccorso i dati dello spoglio elettorale ed in dettaglio quelli di Costanza Scinta, Falzone, Urso e Iacolino (solo per citarne alcuni) rispettivamente 305, 398, 403 e 585 voti e candidati nella lista ‘Forza Silvio’ della coalizione Gallo-Iacolino. Era sufficiente assistere allo spoglio per accorgersi che buona parte dei voti a questi collegati sono stati dirottati sull’attuale sindaco agrigentino. Nulla di certo, ma il “caso” sembrerebbe essere stato benevolo nei confronti di Lillo Firetto, con un elettorato particolarmente orientato nei suoi confronti.
Secondo indiscerzioni provenienti dall’area berlusconiana, questa sarebbe una mossa politica in vista delle amministrative a Porto Empedocle ed a farne le spese sarebbe stato il patron dell’Akragas non permettendogli di accedere nemmeno al ballottaggio. Un turbinio di voci nell’ambito politico e giornalistico confermerebbe quanto prima detto con l’assessorato attribuito a Franco Miccichè, stimato professionista agrigentino in quota Di Mauro; poichè anche se assessore per ‘Uniti per la Città’ sarebbe in buoni rapporti con i componenti di FI e con lo stesso sindaco Firetto.
Nulla da fare, dunque, per il povero Silvio che fidandosi forse un po’ troppo dei suoi supporters ha ricevuto preferenze con una differenza di 2781 voti in meno rispetto alle sue liste. Ciò conferma che l’amicizia – come Cicerone ben ci ricorda nel ‘Laelius de amicitia’ – si divide in amicizia politica (sfera dell’utile e dell’interesse politico) ed in un altro tipo di amicizia il cui fulcro è composto dalla fides e dalla virtus distinta dall’ambito politico. Prima di cimentarsi nell’esperienza elettorale, Alessi, avrebbe dovuto leggere l’opera ciceroniana per evitare di fidarsi di chiunque e di ritrovarsi ”posato” dopo averci messo la faccia e tanto impegno.
Flavio Principato
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