Libero Consorzio di Agrigento: riorganizzazione del personale in corso, ma la Cisl non ci sta
E’ tempo di utilizzare le risorse umane come si deve per il Libero Consorzio. Il commissario straordinario, Giuseppe Marino, è fortemente intenzionato a riorganizzare l’organico e dichiara: “Ci sono servizi carenti o addirittura assenti – dice – . Ed il personale, fra impiegati a tempo determinato e indeterminato, non manca“.
Ma a queste dichiarazioni, così come riportato su AgrigentoNotizie, “tuona” Floriana Russo Introito segretario generale della Cisl:
“Se ancora non sono state ancora definiti compiti e funzioni di questo ente – scrive il segretario della Cisl – . Non sappiamo ancora se la polizia provinciale rimarrà di competenza locale o regionale e se la viabilità sarà di pertinenza delle ex province, come possiamo addossarci l’onere ed il rischio di cambiare profili e mansioni a lavoratori, uomini e donne, quasi alla fine della propria carriera, destinandoli a percorsi ancora più incerti di quelli attuali? Riteniamo che vadano rispettate pedissequamente le regole previste sulla mobilità interna del personale e che vi sia il necessario parere dei dirigenti a sostegno dello smembramento di alcuni servizi a supporto di altri. Se casi di inattività vengono registrati, si proceda piuttosto, nei confronti del singolo e non di una specifica categoria qual è quella dei contrattisti e quella dei lavoratori delle Urp“.
Risponde il commissario della ex provincia Giuseppe Marino: “L’obiettivo è rendere un servizio all’utenza. E’ chiaro che verranno salvaguardate – tiene a sottolineare il commissario straordinario – le categorie protette. Categorie che non subiranno spostamenti. Ma c’è da capire che se in un servizio abbiamo 15 lavoratori ed in realtà ne servirebbero appena 4 o 5, è normale che gli altri dovranno essere impiegati in un’altra maniera. Presto, avendo ottenuto i fondi, avremo tanti progetti sulle strade provinciali da realizzare. Ma se non si darà poi manutenzione ordinaria, non avremo assolutamente dove andare. Sono pochissimi i cantonieri ed abbiamo migliaia di chilometri di strade che vanno mantenute, levando l’erba o rimuovendo frane e smottamenti“.