Fucile a canna mozza artigianale e tentata fuga dalla Polizia: due arresti a Porto Empedocle
Nella giornata di sabato 4 febbraio 2017, a Porto Empedocle, la Polizia di Stato ha tratto in arresto Gino Mendola, empedoclino, classe 1989 e Andrea Castellino, di Cattolica Eraclea, classe 1989, poiché resisi
responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina e detenzione illegale di munizioni per arma comune da sparo.
Nel corso di una vasta operazione di controllo straordinario del territorio disposta dal questore di agrigento nella città marinara, il personale della “Squadra Volante” del locale commissariato di “Frontiera”, procedeva al controllo di un’autovettura condotta da Gino Mendola, soggetto già noto alle forze dell’ordine. Il Mendola, noncurante dell’intimazione “alt polizia”, si dava a precipitosa fuga con direzione di marcia verso il centro abitato.
Durante le fasi dell’inseguimento, in pieno centro urbano, gli agenti notavano che dall’autovettura, a bordo del quale viaggiava anche un altro individuo, veniva lanciato un oggetto in metallo, percepito immediatamente come un’arma a canna lunga.
Quindi, i poliziotti riuscivano a bloccare il mezzo da cui uscivano repentinamente il Mendola e l’altro soggetto, successivamente identificato per il citato Castellino, che tentavano la fuga appiedati, dirigendosi verso la vicina spiaggia.
Il Castellino, che nel frangente aveva gettato nr. 6 cartucce calibro 16 da caccia, prontamente recuperate, veniva poco dopo bloccato dagli agenti, mentre il Mendola proseguiva il suo tentativo di fuga.
Sul posto sopraggiungeva altro personale del commissariato di Polizia che, poco dopo, rintracciava il fuggitivo, che si era nascosto dietro gli scogli situati a ridosso del muro di cinta della vicina centrale Enel.
Il successivo sopralluogo nel luogo ove gli agenti, durante le fasi dell’inseguimento, avevano visto lanciare l’arma, consentiva di rinvenire un fucile a canna mozza artigianale, che veniva posto sotto sequestro.
Inoltre, la successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione del Castellino, sita nel comune di Cattolica Eraclea, permetteva di rinvenire e sequestrare, abilmente occultate, nr. 16 cartucce calibro 16, una pistola a salve calibro 8 mm, priva di tappo rosso, ed un machete.
Ad entrambi i soggetti viene, altresì, contestata la violazione delle prescrizioni inerenti la misura cautelare dell’obbligo di dimora in Cattolica Eraclea a cui erano sottoposti per altro procedimento penale ed, al solo Castellino, anche la violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale di P.S. a cui è sottoposto. Espletate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, gli arrestati venivano condotti presso la casa circondariale di Agrigento.