Agrigento “Capitale della Cultura 2020”: macchina organizzativa in moto
La macchina organizzativa di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2020 è già in moto. Ieri sera la Giunta, presieduta dal sindaco Lillo Firetto, ha dato mandato agli uffici di procedere con l’incarico gratuito alla società WePlan per la “costruzione” del dossier di candidatura per il 2020, anno in cui si celebreranno i 2600 anni di storia della Città.
WePlan, che ha sede operativa a Milano, ha sviluppato una solida esperienza nel campo della candidatura, pianificazione e gestione di grandi eventi internazionali, tra cui i Giochi Olimpici e Paraolimpici di Torino 2006, Expo Milano 2015, Expo Astana 2017, Expo Dubai 2020. Agrigento procederà celermente nell’attivazione di tutti quei processi necessari a dimostrare l’autonoma capacità della città di progettare nel campo della cultura. In linea con le premesse alla candidatura, dovrà emergere “il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo”.
“Saremo pronti a partire subito, già dal mese di febbraio – afferma il sindaco Firetto – e il dossier potrà essere elaborato entro la seconda metà di quest’anno, quando è prevista l’uscita del bando. La selezione definitiva avverrà entro la prima metà del 2018. Il dossier sarà realizzato da tutti i soggetti che finora hanno dimostrato di saper esprimere cultura a vari livelli e di voler credere in una Agrigento attrattiva al pari di altre città italiane”.
Per passare dall’ambizione alla realtà, Agrigento dovrà di fatto proseguire e potenziare un processo già in atto, avviato con la prima “sperimentale” candidatura e con altre iniziative quali le Celebrazioni del Centocinquantenario della nascita di Luigi Pirandello, che vede la compartecipazione di tutti gli attori istituzionali e civili: consapevolezza ed esaltazione del proprio valore, capacità attuativa delle iniziative progettuali, condivisione degli obiettivi di sviluppo e inclusione di nuove energie saranno solo alcuni degli elementi rigenerativi che la città è stata finora in grado di esprimere e che andranno ancor più potenziati in vista della scadenza del 2020. “Più cultura per Agrigento significa anche maggiore senso civico e più rispetto per gli spazi comuni – conclude Firetto -. L’amore per la città e l’orgoglio di essere agrigentini sono presupposto essenziale. Non è una strada facile quella che stiamo percorrendo. Ma dovremmo imparare a guardare più spesso Agrigento con gli occhi di chi viene da fuori, si innamora e desidera ritornare. Agrigento non è una città pirandelliana ma la Città di Luigi Pirandello. Ed è cosa diversa”.
WePlan offrirà la propria completa assistenza nell’elaborazione del dossier di candidatura e nelle successive fasi propedeutiche all’evento delle celebrazioni. Come indicato nelle motivazioni della proposta indirizzata al Comune, WePlan ha scelto Agrigento perché la città già nel 2015 ha fatto registrare un’importante inversione di tendenza, guadagnando ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente quando figurava all’ultimo posto su scala nazionale, nell’indice di qualità della vita stilato dal “Sole 24 Ore”. La società “crede nel percorso di rinnovamento che è stato avviato dall’Amministrazione e intende mettersi a disposizione della Città per renderla protagonista di un grande evento che ne rilanci la centralità culturale e l’attrattività turistica, favorendo processi di rigenerazione e riqualificazione urbana e generando un effetto moltiplicatore di sviluppo economico e benessere collettivo attraverso il potenziamento delle industrie culturali e creative. La candidatura, incardinata sulle celebrazioni che nel 2020 saranno organizzate per festeggiare i 2600 anni di storia della Città, costituirà l’occasione per convogliare risorse economiche e attenzione mediatica su Agrigento, favorendone una metaforica rinascita.