Crescono le imprese nell’agrigentino, Cna: “merito anche delle forme organizzate”
“C’è voglia di reagire, di lottare e di lavorare. Ecco perché il tessuto economico del nostro territorio, seppur alle prese con una crisi congiunturale ancora viva, riesce persino, ad arricchirsi di nuove attività produttive”.
Il Segretario e il Presidente provinciale della Cna di Agrigento, Piero Giglione e Mimmo Randisi – salutano con soddisfazione i dati positivi, relativi al terzo trimestre dell’anno, diffusi da Unioncamere-Infocamere, che parlano di crescita, collocando la provincia agrigentina al 13esimo posto della graduatoria nazionale nel rapporto nati-mortalità delle imprese italiane.
“Emerge un saldo attivo di 165 attività – aggiungono Giglione e Randisi – che certifica una marcata vitalità che nelle altre aree della Sicilia non si riscontra. E questo non può che inorgoglirci, perché significa che la serietà, la competenza e le forme organizzate pagano e producono frutti. Queste sono connotazioni che contraddistinguono la Cna – sottolineano i vertici provinciali della Confederazione – e francamente il dato pubblicato non ci coglie di sorpresa, dal momento che, al nostro interno, abbiamo registrato oltre 100 nuovi associati nell’ultimo anno e, attraverso i nostri uffici e il personale qualificato in servizio presso la sede centrale e quelle territoriali, abbiamo anche assistito un considerevole numero di giovani e meno giovani che hanno deciso di avviare una propria iniziativa imprenditoriale. Lo strumento del micro credito rappresenta, in questa ottica, certamente uno stimolo importante per quanti hanno voglia di scommettere su se stessi e sulla bontà dei loro progetti. Noi, partendo da questa confortante notizia, lanciamo un nuovo appello alle istituzioni locali, le quali hanno la responsabilità di governare il territorio e quindi il compito di assumere decisione e di fare scelte. Si incoraggino e sostengano le iniziative dell’artigianato e dell’impresa. Anche le amministrazioni pubbliche sono chiamate allora fare la loro parte, ponendo in essere tutte quelle misure e tutti quei provvedimenti, contemplati dalle normative e dai regolamenti, per offrire al nostro sistema produttivo – concludono Giglione e Randisi – una serie di importanti strumenti che vanno dalla semplificazione, alla digitalizzazione, passando per l’innovazione”.