Tragedia delle Maccalube: la struggente lettera di mamma Giovanna per il compleanno della figlioletta
Una lettera che arriva come un pugnale al cuore, quella di Giovanna, una mamma che non sarà più chiamata così da nessuno, visto che i suoi due figli, sono stati sepolti vivi dal fango dei vulcanelli di Maccalube il 27 settembre 2014.
Un dolore ancora vivo e che probabilmente non si potrà placare nell’arco di una vita intera, quello di mamma Giovanna, le cui ferite ancora aperte, le fanno scrivere una lettera alla figlioletta che avrebbe compiuto 9 anni domani, il 28 agosto.
“Amore mio, oggi è il 27 agosto, domani sarà il tuo compleanno e avresti compiuto 9 anni. Sono quasi 2 anni che non ti vedo più, non mi resta purtroppo altro da fare che immaginare quanto potresti essere bella, cresciuta, più matura rispetto a quella mattina in cui ti vidi per l’ultima volta. Mi manca tutto di te, il tuo splendido sorriso, i nostri abbracci, mi manca soprattutto il vederti crescere e donarti il mio amore; invece l’unico regalo che oggi posso farti è quello di portarti dei fiori al cimitero“.
Continua la mamma ancora incredula sul tragico destino toccato ai suoi due piccoli
“La fine che hai fatto, assieme al tuo fratellino, è talmente ingiusta che non posso farmene una ragione, e non passa giorno in cui non mi chieda perché sia successo tutto ciò. Capisco solamente che dietro ad ogni incidente c’è sempre un errore umano, ed il mio imperdonabile errore è stato quello di sottovalutare il posto dove i miei cari stavano andando, forse perché mi sono fidata di chi ha più conoscenza in materia di me, non facendo i conti con la strafottenza umana, di chi forse a suo dire si reputa titolato, e fa in modo di attrarre più visitatori possibili, non curandosi della loro incolumità, e pensa solo egoisticamente al proprio tornaconto, altro che gestione! Ma credo fermamente nel lavoro dei giudici e degli avvocati, affinché sia fatta giustizia ad una tragedia evitabile, se non sottovalutata“.
Le parole d’amore di mamma Giovanna, lasciano spazio anche alla sete di giustizia che un genitore che subisce un lutto simile, ha il diritto di chiedere:
“Principessa mia”! Così ti chiamava papà, sì! Sei proprio la nostra principessa, e la morte tua e di Carmelo ci ha strappato il cuore per sempre. Non si può morire così, solo per una gita di piacere, per una visita in un posto tanto rinomato e poco protetto, non si può morire per andare a visitare le Maccalube! Questo mio sfogo di scriverti questo mio pensiero può sembrare e può essere inutile, ma ho sentito fortemente il bisogno di pensarti in questa lieta ricorrenza, cioè il tuo compleanno, il ricordo del giorno in cui sei venuta al mondo, e ti prometto, amore mio che farò di tutto in mio potere per rendervi giustizia, almeno la giustizia terrena, a quella divina ci sarà Dio“.
“A voi miei piccoli angeli chiedo solo di darmi la forza per andare avanti in questa mia battaglia e avere la forza, perché la vostra continua assenza è dolorosa e insopportabile. Laura, non dimenticare di dare un grosso bacio a Carmelo, il mio ometto, mamma già pensa che il prossimo mese sarà il suo compleanno e che avrebbe dovuto compiere 11 anni. Siete dentro di me, giorno e notte, come quando vi portavo in grembo. Vi amo tantissimo“.
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