Operazione antimafia “Vultur”, 5 arresti: tutti i dettagli e i nomi – VIDEO
Sono stati resi noti stamani, nel corso di una conferenza stampa alla Questura di Agrigento i dettagli dell’operazione antimafia denominata “Vultur” che ha portato nelle prime ore della mattinata all’arresto di cinque persone.
Il capo della Squadra Mobile, Giovanni Minardi, ed il vice Questore Giuseppe Partitore, hanno spiegato nel dettaglio l’inchiesta scaturita a seguito di un’articolata attività investigativa coordinata dal Dr. Maurizio Scalia, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia – e dai sostituti Emanuele Ravaglioli, Alessia Sinatra e Maria Teresa Maligno.
I cinque arrestati sono: Calogero “Lillo” Di Caro, autorevole esponente dei clan mafiosi di Canicattì, Rosario Meli, 68 anni, di Camastra finito recentemente in carcere per detenzione e porto di armi; Vincenzo Meli, di anni 46; Calogero Piombo, 65 anni di Camastra e Angelo Prato, 38 anni (ai domiciliari) di Camastra.
I soggetti sono indagati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra, tra cui un mitra “Uzi”.
Le indagini sono partite dal duplice omicidio, avvenuto nel 2012, di Giuseppe Condello e Vincenzo Priolo, entrambi di Palma di Montehiaro. Fatto quest’ultimo che comunque non rientra fra le ipotesi di reato contestate agli arrestati.
Le indagini, concentrate sul Comune di Camastra, hanno permesso di svelare le attività illecite poste in essere da MELI Rosario, ritenuto capo mafia di quel Centro, ed i vari collegamenti del medesimo con esponenti di spicco dell’associazione mafiosa denominata “cosa nostra”, ed in particolare con Lillo Di Caro, di Canicattì, ritenuto il capo mandamento di quel Centro.
L’ attività investigativa, anche di natura tecnica, posta in essere dagli investigatori, fin dal gennaio del 2012, permetteva, quindi, di individuare non solo gli assetti criminali dei vertici mafiosi dei centri di Camastra e Sciacca ma anche le attività estorsive e di controllo del territorio poste in essere dagli indagati.
Le indagini hanno permesso, infatti, di aprire uno squarcio sulle realtà illecite camastresi e definire tutta una serie di reati posti in essere a Camastra, quali associazione a delinquere di tipo mafioso pluriaggravata, estorsioni, detenzione e porto illegale di armi, danneggiamenti a mezzo incendio.
Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Agrigento, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.