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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Campobello di Licata, niente tentato omicidio: la Cassazione ordina nuovo processo

pistolaNiente condanna per tentato omicidio, ma solo conferma per detenzione illegale d’arma da fuoco.

La Corte di Cassazione ha infatti ordinato un nuovo processo per Giuseppe Alaimo, 58 anni, di Campobello di Licata, accusato di tentato omicidio dopo che avrebbe sparato all’indirizzo dell’auto sulla quale viaggiava il fratello con il quale aveva litigato poco prima. I due fratelli gestivano una attività di onoranze funebri che fu al centro del litigio che sfociò in quella che poteva essere una tragedia. Il proiettile, fortunatamente, centrò solo la carrozzeria dell’auto.

Una volta fuggito, l’uomo fu poi bloccato e ammanettato dagli agenti di Polizia nei pressi del Villaggio Mosè con le accuse di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco ed esplosione in un luogo pubblico. Il processo vide la richiesta da parte dei pm dell’accusa di tentato omicidio, ma l’avvocato difensore dell’Alaimo sostenne che quest’ultimo sparò non per uccidere, ma solo per intimorire il fratello. In Appello, dopo il ricorso della Procura, i giudici ritennero responsabile l’uomo di tentato omicidio infliggendogli la pena a 5 anni di reclusione. Ora l’ultimo tassello della Cassazione che però, accogliendo il ricorso della difesa, hanno annullato la condanna di tentato omicidio, ordinando un nuovo processo.