Agrigento, inchiesta “Self Service”: condanne e assoluzioni nel processo sulle tangenti all’Utc
Emessa ieri pomeriggio la sentenza del processo denominato “Self Service” sul presunto giro di tangenti all’Ufficio Tecnico Comunale di Agrigento inerenti il rilascio di licenze edilizie.
Il Tribunale di Agrigento, presieduto da Francesco Paolo Piazzo, a latere Rosanna Croce e Ermelinda Marfia, ha emesso sentenza di condanna per otto imputati e tre assoluzioni.
In particolare, gli imputati erano accusati dalla procura della Repubblica di Agrigento, coordinata dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dai pubblici ministeri Luca Sciarretta, Carlo Cinque eAlessandro Macaluso, di corruzione, associazione a delinquere, truffa e abuso d’ufficio.
L’architetto Luigi Zicari, 63 anni, funzionario dell’Utc, è stato condannato a quattro anni di reclusione con estinzione del rapporto di lavoro e interdizione dai pubblici uffici per cinque anni; a due anni l’ex dirigente dell’Utc, Sebastiano Di Francesco, così come per Roberto Gallo Afflitto, Pietro Vullo e Gerlando Tuttolomondo.
Condannati anche due vigili urbani: Rosario Troisi, 58 anni (a un anno e quattro mesi), e Calogero Albanese di 56 anni (a un anno e due mesi), nonchè il veterinario Massimo Lorgio, 47 anni, a sette mesi di reclusione; quest’ultimo coinvolto in una vicenda parallela al presunto giro di tangenti e relativa ad un falso verbale di controllo eseguito in un cantiere.
Il Tribunale di Agrigento ha anche disposto la condanna al risarcimento dei danni da stabilirsi in sede civile e il pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili (4 mila euro ciascuno).
E’ stato dunque confermato l’impianto accusatorio della Procura
Sono state sostanzialmente accolte le richieste della pubblica accusa, rappresentata in aula dal pm Alessandro Macaluso, seppur con differenza tra le pene inflitte e quelle richieste.
Gli imputati Di Francesco, Gallo Afflitto, Pietro Vullo, Alfonso Vullo e Pasqualina Sciarratta sono stati assolti da numerosi capi di imputazione e per un solo capo di imputazione, assoluzione per Di Francesco e Vincenzo Lorgio per intervenuta prescrizione. Infine ha dichiarato di non doversi procedere per Salvatore Palumbo, morto durante le fasi dell’inchiesta.