Il centro di recupero delle tartarughe marine di Lampedusa potrà continuare a salvare le “caretta caretta”
Nel 1994 il Comune di Lampedusa e Linosa, con apposito contratto concedeva per la durata di 30 anni, il diritto di superficie di un fondo di proprietà comunale sito in località Punta Sottile, alla ditta A. L. s.r.l. per la realizzazione di un impianto di acquacoltura destinato: all’allevamento di specie ittiche, attività di ricerca sulle specie marine e servizi di formazione per addetti all’acquacoltura.
A seguito della realizzazione dell’impianto di acquacoltura ad opera della Società agricola A.L., nel 2016, veniva stipulato un protocollo di intesa tra la predetta Società, l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranee, l’Università degli Studi di Palermo, l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia – Centro Regionale di Recupero per Tartarughe Marine, il Consorzio Pescatori di Lampedusa volto ad attivare azioni di tutela e monitoraggio per salvaguardare delle tartarughe caretta caretta del mediterraneo.
Coerentemente con il protocollo di intesa la Società A. L. metteva dunque a disposizione, presso il proprio stabilimento di acquacoltura, uno stabulario per ospitare le tartarughe recuperate dai pescatori e per provvedere alle prime cure, prima di trasferirle presso l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Successivamente, in ragione del rischio di chiusura del Centro di Recupero di Tartarughe marine di Lampedusa gestito dall’Associazione Carette Caretta, con D.A. del marzo del 2020 e, a seguito della stipula di regolare contratto, il predetto centro di recupero veniva allocato presso l’impianto di acquacultura realizzato dalla Società A.L.
Nondimeno, nel 2021 il Comune di Lampedusa e Linosa disponeva nei confronti della Società A.L. srl un’ordinanza di demolizione, in ragione di asserite difformità riscontrate rispetto ai titoli edilizi rilasciati e in merito alla destinazione d’uso dell’impianto di acquacultura.
In particolare, con la predetta ordinanza di demolizione il Comune contestava alla società A.L. srl che proprio lo stabulario per le tartarughe caretta caretta fosse in totale difformità dei titoli edilizi rilasciati.
Al fine di opporsi all’ordinanza di demolizione ingiunta dal Comune di Lampedusa e Linosa, la Società A.L. srl, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR Palermo, chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordine di demolizione.
L’Avv. Girolamo Rubino deduceva l’illegittimità del provvedimento demolitorio poiché adottato in difetto dei presupposti, atteso che il ricovero delle tartarughe caretta caretta presso l’impianto risultava conforme ai titoli edilizi rilasciati in precedenza, ed in ogni caso, non avrebbe potuto dar luogo ad cambio di destinazione urbanisticamente rilevante ai fini della possibile adozione di un provvedimento demolitorio, ciò in quanto le attività svolte dal centro di recupero risultavano comunque strumentali al funzionamento dell’impianto di acquacultura e non necessitavano di standard urbanistici aggiuntivi.
Il TAR Palermo, con ordinanza del novembre del 2021, in accoglimento delle difese dell’Avv. Girolamo Rubino, accoglieva la richiesta di sospensione cautelare del provvedimento demolitorio ed al contempo disponeva incombenti istruttori a carico del Comune di Lampedusa e Linosa.
All’udienza di merito dell’11 novembre 2024 il difensore della società ricorrente ribadiva le argomentazioni difensive sostenute in ricorso e insisteva per l’annullamento dell’ordinanza di demolizione.
Ebbene, con sentenza del 12.12.2024, il TAR- Palermo ha rilevato che il Comune di Lampedusa e Linosa non ha rispettato l’ordine istruttorio intimato con la precedente ordinanza cautelare e da tale comportamento ha desunto ulteriori argomenti di prova in ordine alla fondatezza delle pretese della società ricorrente, ed al contempo, in accoglimento delle argomentazioni difensive sostenute dall’Avv. Rubino, ha ritenuto che l’Amministrazione comunale ha erroneamente contestato il mutamento della destinazione dell’impianto di acquacultura.
Pertanto, con la predetta sentenza il TAR – Palermo ha accolto il ricorso proposto e, per l’effetto, ha annullato l’ordinanza di demolizione adottata dal Comune di Lampedusa e Linosa, condannandolo inoltre al pagamento delle spese di lite.
Conseguentemente, per l’effetto di tale sentenza il Centro di recupero delle tartarughe marine potrà continuare a svolgere la propria attività per la salvaguardia della specie caretta caretta.