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Cultura

Comitini: applausi a scena aperta per Il Gruppo Oi Filoi di Aragona

Le miniere…I Carusi e la Luna di Ciaula, storie vere di miniera. Percorso storico, letterario e umano ”, per la regia di Federico Marotta, ha incantato il numeroso pubblico assiepato del Parco minerario ex Miniera Sale di Comitini.
In scena, lo scorso 25 agosto, l’Associazione Gruppo teatrale Oi Filoi Città di Aragona, una compagnia teatrale agrigentina che sta riscuotendo enorme successo anche fuori dalla Sicilia.
La regia: Federico Marotta ha diretto magistralmente i “suoi” attori in un racconto che non è stato una semplice e tediosa celebrazione del come eravamo, ma che ha voluto offrire un’altra visione dell’epopea delle miniere agrigentine.
Gli attori hanno così saputo far emergere la fatica, la stessa che si legge nei volti segnati dal tempo e dai sacrifici, ma anche la gioia, che traspare dai loro occhi.
Un piccolo mondo fatto di fame e di miseria, di sofferenze e di tragedie, ma anche di lotte per i diritti, di passione, di orgoglio, di solidarietà e di speranza. Una speranza che oggi continua a vivere grazie all’impegno di quanti con ogni sforzo vogliono conservare la memoria preziosa di un passato sul quale costruire il futuro, missione, appunto, del Gruppo Oi Filoi.
Gli attori: tutti straordinaria e meritano, per questo, di essere citati:
Mary Terrazzino (Ciaula), Angelo Salamone ( Zi Scarda), Saro Graceffa (Cacciagallina), Totò Parello (Gabrieli), Enza Cucchiara (Gesa).
I surfarara: Totò Travali, Enzo Vella, Luigi Graceffa, Dino Cipolla, Giuseppe Tararà, Carlo Profetto.
Le madri: Liliana Rizzo, Domenica Cipolla, Francesca Scifo
I Carusi: Vincenzo Monachino, Giuseppe Gentiluomo, Matteo Bontà
Voci narranti: Sandra Marotta , Federico Marotta.
I Sunatura: Gruppo Monachino & C.
Gli emigranti: Calogero Capodici, Alessio Cacciatore e Giuseppe Rotulo.
Un esempio di bravura.  Gli artisti  si sono calati sapientemente nei ruoli, rendendo credibile e vera, agli occhi del numeroso e plaudente pubblico, la storia fatta di sacrificio, determinazione e resilienza che ha registrato altissimi momenti di teatro, come la rappresentazione dell’incidente in miniera che ha commosso il pubblico.
La location: Testimone dell’epopea mineraria, oggi si erge come uno dei siti più significativi di archeologia industriale dell’agrigentino. Le tracce dell’antica attività mineraria si mescolano nel panorama circostante. Questo spettacolare scenario non è passato inosservato agli occhi dei due bravi scenografi, Carmelo Sciortino e Mattia Sciabica, che sono riusciti a creare un contrasto affascinante tra il passato e il presente. Un luogo che, come ha dichiarato il sindaco di Comitini, Luigi Nigrelli (il Comune di Comitini ha patrocinato l’evento), presto diventerà un atelier multimediale ed ospiterà diversi spettacoli in occasione di Agrigento Capitale della Cultura 2025.