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Regioni ed Enti Locali

Gli ingegneri stigmatizzano le ultime iniziative dell’ANAC in tema di giusto riconoscimento dei compensi

“Lo scambio degli auguri per la Festa del Lavoro ieri è avvenuto in un momento storico strano e schizofrenico per il giusto riconoscimento del lavoro dei professionisti. Dopo avere assistito per molti anni a ribassi altissimi nell’aggiudicazione dei servizi di ingegneria e architettura (SIA), finalmente l’anno scorso il legislatore ha varato due provvedimenti, a nostro parere, chiari ed inequivocabili: la legge n. 49/23 e il nuovo Codice dei contratti pubblici che sanciscono il principio dell’equo compenso (Allegato I.13 del D.lgs. n. 36/23)”.Lo afferma il presidente dell’ordine degli ingegneri di Agrigento “Dopo avere assistito a svariate interpretazioni di alcuni poteri forti finalizzate a mettere in dubbio la legittimità del suddetto equo compenso, anche l’ANAC, che aveva emanato precedentemente una serie di pareri a favore della legittima applicazione del medesimo disposto normativo e lo aveva inserito nei Bandi Tipo, ha inviato al MEF e al MIT una nota fortemente critica sulla giusta remunerazione dovuta ai professionisti, sconfessando sé stessa nel nome del principio della libera concorrenza. L’attuale momento di incertezza sul tema, favorito da iniziative come quella dell’ANAC, destabilizza il sistema creando uno stallo generale di moltissimi procedimenti, frenando l’iter degli appalti pubblici proprio nel contesto storico in cui il rispetto dei tempi dettati dal PNRR impone tempestività, efficacia ed efficienza nelle azioni delle Pubbliche Amministrazioni. Anche il TAR Veneto, con la recente sentenza del 3 aprile 2024 n. 632, ha stabilito che l’equo compenso è applicabile anche alle gare per servizi di architettura e ingegneria e che lo stesso, determinato dai parametri ministeriali, non può essere ribassato. Si tratta di un pronunciamento doppiamente rilevante, sia perché fissa una serie di chiari e solidi punti fermi in materia di inderogabilità e piena efficacia delle disposizioni recate dalla legge 21/04/2023 n.49, sia perché conforta e conferma la linea interpretativa sin qui sostenuta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Pertanto, a seguito delle ultime non condivisibili iniziative dell’ANAC che sovvertono il ruolo dell’Autorità stessa rispetto al Governo, gli ingegneri ribadiscono che solamente l’equo compenso garantisce la qualità dei servizi professionali e tecnici, a vantaggio della qualità progettuale e della centralità del progetto che sono alla base di una corretta realizzazione delle opere e garanzia del contenimento dei costi delle varianti e dei contenziosi”.