Palma di Montechiaro: sequestrati dalla Guardia Costiera di Licata e dalla Polizia di Stato 1.500 esemplari di ricci di mare e diverse attrezzature subacquee
Nella nottata odierna la Guardia Costiera di Licata, congiuntamente al personale del Commissariato di Palma di Montechiaro, ha sanzionato un pescatore di frodo palermitano intento nella pesca di esemplari di ricci di mare nelle acque antistanti “Torre San Carlo” del Comune di Palma di Montechiaro (AG).
Come noto, la pesca abusiva del riccio di mare è un fenomeno particolarmente diffuso per le prelibatezze delle gonadi. Il prelievo ingente di esso è fonte di lucrosi proventi.
Eppure il riccio di mare riveste un importante ruolo ecologico nel delicato equilibrio degli ecosistemi marini. In quanto si nutre prevalentemente di alghe, presenti sul substrato roccioso ad una profondità compresa tra la superficie e circa 80 metri, viene classificato tra gli erbivori (o grazers) più efficienti presenti nell’ambiente marino.
Diventa quindi fondamentale la salvaguardia di questa specie marina, con il fine di preservare popolazioni stabili: una diminuzione della popolazione di questi echinodermi porta infatti a un’eccessiva proliferazione algale, mentre una loro sovrappopolazione può portare a fondali poveri di vegetazione (barren sites), con conseguente scomparsa di biodiversità.
Appare rilevante l’attività congiunta posta in essere questa notte, volta ad assicurare le norme che ne garantiscono la tutela: il Paracentorus lividus, comunemente chiamato “riccio di mare”, trova peraltro la sua regolamentazione nel Decreto Assessoriale della Regione Siciliana 7 luglio 1995 e ss.mm.ii. che prevede per la pesca sportivo una cattura giornaliera massima di non più di cinquanta esemplari.
Nel servizio di pattugliamento a Marina di Palma, la Volante del Commissariato aveva notato alcuni soggetti armeggiare con fare sospetto vicino ad un veicolo fermo a ridosso della spiaggia. Alla vista degli agenti, gli stessi avevano cercato di dileguarsi, ma venivano immediatamente bloccati. Il personale intervenuto notava subito quattro sacche contenenti ricci di mare, nonché diversa attrezzatura da pesca: mute da sub, retini e forchettoni. Sono apparse subito chiare le intenzioni illecite dei pescatori abusivi e, trattandosi di materia specialistica del Corpo delle Capitanerie di Porto, è stato richiesto l’intervento del Comando della Guardia Costiera di Licata, che prontamente giungeva in ausilio con la propria pattuglia.
Si è allora proceduto al sequestro di circa 1500 esemplari di ricci di mare, oltre alle attrezzature subacquee ed è stata elevata nei confronti del trasgressore una sanzione amministrativa di 2000 euro.
I ricci di mare sono stati rigettati in mare, ancora vivi.
I controlli continueranno nelle prossime settimane.