Scuola, proteste sulla legge 104: giovedì 2 aprile corteo a Palermo
Sarà la città di Palermo ad “ospitare” giovedì 2 aprile docenti e associazioni provenienti da tutta la Sicilia per dire “NO” alla recente riforma della “buona scuola” e alle ingiustizie e gli abusi subiti in merito alla legge 104.
Due le associazioni agrigentine che parteciperanno attivamente: “Insegnanti in movimento” e “Amici di Agrigento Onlus”. Quest’ultima si farà portavoce di persone svantaggiate in situazioni di disabilità e delle loro famiglie; tramite il loro legale, l’Avvocato Leandro Marino, l’associazione si costituirà parte civile, nel procedimento penale che avrà inizio nelle prossime settimane.
Il legale ha scritto al pubblico ministero Andrea Maggioni, che dopo l’avviso di conclusione delle indagini si appresta a firmare la richiesta di rinvio a giudizio per centouno indagati, chiedendo di indicare la onlus come “parte offesa” in modo da potersi agevolmente costituire al processo nei confronti della presunta banda che avrebbe “fabbricato” falsi invalidi per lucrare sulle indennità previste dalla legge 104 per chi malato e disabile lo è sul serio.
“L’Associazione – si legge nell’istanza – si propone di promuovere tutte le iniziative in favore di persone affette da malattie neuro-psichiatriche. Fermo restando il principio di presunzione di innocenza, sembrerebbe che il complesso delle indagini ha consentito di acclarare una gestione della sanità pubblica della provincia agrigentina assolutamente distante dai canoni della liceità e del rispetto delle regole deontologiche, finalizzata esclusivamente a realizzare, tramite artifizi, raggiri e false certificazioni, lucrosi vantaggi per pochi e a danno di molti altri.
Ciò premesso, – aggiunge l’avvocato Marino nella richiesta al pm Maggioni – tra i soggetti potenzialmente lesi dalle condotte, ad oggi presuntivamente illecite, poste in essere dai soggetti indagati vi rientra sicuramente anche l’Associazione “Amici di Agrigento” la quale per mezzo del suo presidente ha intenzione di costituirsi parte civile”.
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