Carlisi (M5S): “il 2% dell’IRPEF su servizi e provvedimenti per tutti”
“Ve la sentite di decidere se è più meritevole di finanziamento un intervento che provveda il cibo per far mangiare i poveri o quello che da ai disabili assistenza domiciliare? Io no”.
Ad intervenire è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi (in foto) che torna sul tema del sondaggio predisposto dal Comune di Agrigento inerente la scelta di “Democrazia Partecipata” che dovranno effettuare i cittadini relativamente ai 58 mila euro proveniente dal 2% dell’IRPEF.
“Secondo l’amministrazione – afferma Carlisi – i cittadini di Agrigento dovranno decidere se spendere i soldi restituiti dalla Regione, il 2% dell’IRPEF, per l’assistenza domiciliare ai disabili, un centro educativo per l’autismo o bonus alimentari oltre che a cura del verde pubblico e giochi per bambini.
Per la maggior parte di questi interventi ci dovrebbero essere in bilancio apposite voci.
L’amministrazione ha trovato un escamotage per recuperare, nei meandri del bilancio, il 2% dell’IRPEF che era già stato impegnato, dato che fino a metà dicembre non sapeva dell’esistenza di questa novità normativa?
Avevo avvisato a Luglio il Sindaco e la Giunta, attraverso un’interrogazione, ma la notizia si è persa fra i vasi e le ZTL”.
“Ora leggo di 40mila euro per abbellire la scalinata di Santa Maria degli Angeli. Deduco che: per trovare i soldi e decidere di vasi, monumenti artistici su piazza Lena e San Giuseppe o piastrelle, l’amministrazione non ha bisogno dell’aiuto dei cittadini che invece vengono interpellati per collocare il 2% dell’IRPEF togliendo pane o assistenza a qualcuno”.
“A secondo della decisione dei cittadini, magari orientati “spietatamente” a far convergere le somme suddette verso i giochi per bambini, cosa succederà quando un’associazione per aiutare qualcuno busserà all’amministrazione? Si potrà rispondere: “mi dispiace, i cittadini hanno deciso diversamente!”? Per non offendere l’intelligenza degli agrigentini la scelta sul 2% dovrebbe orientarsi non sull’assistenzialismo ma su servizi e provvedimenti per tutti: interventi come le “case dell’acqua”, abbellire una parte o l’altra della città (una scalinata da 40mila euro, per esempio), oppure finanziare il risanamento di una villa comunale piuttosto che un’altra o realizzare un campetto per i ragazzi. Per l’assistenza i soldi ci DEVONO essere, già previsti in appositi capitoli”, conclude Carlisi.