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Nuova sacca di cellule staminali in partenza dalla Banca del cordone ombelicale di Sciacca: servirà a trattare una donna affetta da leucemia acuta ricoverata in Lombardia

Tutto pronto a Sciacca per la partenza di una nuova unità di sangue cordonale dalla Banca del cordone ombelicale del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”. Nella giornata di domani, martedì 4 gennaio, il prezioso carico fatto di cellule staminali emopoietiche sarà indirizzato verso un centro trapianti della Lombardia dove è attualmente ricoverata una paziente affetta da leucemia acuta, patologia che risente di questo specifico trattamento terapeutico di trapianto. La sacca, donata da una mamma siciliana presso la Casa di cura clinica Falcidia di Catania, raccolta e crioconservata a Sciacca, è stata immediatamente resa disponibile dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento e grazie alla stretta collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti, il Centro Nazionale Sangue ed il Registro Nazionale IBMDR dell’Ospedale Galliera di Genova, sarà recapitata in Lombardia per procedere al trapianto delle staminali. Si tratta del trentunesimo trapianto per la struttura saccense che fa seguito a quello dello scorso novembre 2020 quando un’unità era stata ceduta in favore di un piccolo paziente ungherese di appena due anni poi guarito dalla leucemia grazie al trattamento. La Banca del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”, diretta dal dottor Pasquale Gallerano, così come tutte banche cordonali in Italia, custodisce le staminali già commissionate verso il sistema ematopoietico e destinate alla rigenerazione dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine. Il sangue cordonale, oltre alla capacità di rigenerare un midollo sano, ha dimostrate doti rigenerative, riparative dei tessuti e di facilitazione della guarigione di lesioni cutanee e mucose. Tutte le unità ritirate dai punti nascita e non idonee per trapianto vengono convertite dagli operatori della struttura saccense nella produzione di farmaci, quali gli emocomponenti ad uso non trasfusionale. Fra i pazienti che possono beneficiare di questi trattamenti di medicina rigenerativa rientrano i soggetti con piaghe, ulcere diabetiche o ferite di difficile guarigione, patologie oculari come lesioni e ulcere corneali, trattamenti di tendinopatie, osteoartrosi, rigenerazione peridontale e interventi di implantologia. Nell’ultimo anno di attività, in piena pandemia, grazie all’impegno ed alla professionalità del personale della struttura saccense, sono stati presi in carico oltre cento pazienti con piaghe da decubito e circa sessanta persone con patologie oculari trattati con l’applicazione di gel piastrinici e colliri specifici.
La banca del “Giovanni Paolo II” riceve le unità di sangue cordonale raccolte in trenta punti nascita dislocati nel territorio siciliano. Fra questi va evidenziato il ruolo svolto dall’ospedale di Canicatti, dove grazie all’impegno dei sanitari è stato registrato il miglior risultato in Italia per la raccolta del sangue cordonale con il 62% di unità ricevute sul totale dei nati, e l’ospedale di Marsala con un buon 32%.