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Castrofilippo, arrotino taglia un braccio ad un familiare: arrestato dai Carabinieri

È stata una notte di sangue quella tra sabato e domenica scorsa a Castrofilippo, dove una lite scoppiata in strada tra alcuni appartenenti alla famiglia dei nomadi camminanti, imparentati tra loro, è degenerata in una scena di cruenta violenza.
Tutto è iniziato quando i pluripregiudicati G.R. cl.’64 e P.R. cl.’89, animati da futili motivi, si sono affrontati in strada, a pochi metri dalle rispettive abitazioni. Mentre i due venivano alle mani, interveniva in difesa del secondo il pluripregiudicato G.G. cl.’78, all’arrivo del quale G.R. correva a casa, si armava e tornava in strada, dove prima esplodeva alcuni colpi di carabina ad aria compressa contro gli altri due e poi, brandendo un coltellaccio da macellaio, si avventava contro G.G., che colpiva al volto con fendenti micidiali, uno dei quali si abbatteva sul braccio sinistro della vittima, tranciandogli di netto i tendini.
I Carabinieri della Stazione di Castrofilippo e dell’Aliquota Radiomobile del NOR della Compagnia di Canicattì, inviati immediatamente dalla Centrale Operativa, dove erano giunte numerose segnalazioni dell’accaduto, soccorrevano le vittime ed identificavano rapidamente G.R., a casa del quale, nel corso della perquisizione, sequestravano le armi usate poco prima.
Il coltello con la lama di ben 48 centimetri era stato occultato sotto un armadio, ancora sporco di sangue. L’uomo, che nella comunità dei nomadi camminanti è conosciuto come arrotino, veniva trovato in possesso di varie lame e coltelli.
I medici dell’ospedale di Canicattì giudicavano le ferite di P.R. guaribili in 15 giorni, mentre per G.G. si riservavano la prognosi, disponendo il suo trasferimento presso l’Ospedale Civico di Palermo dove, con un delicato intervento chirurgico, si tenterà di restituirgli la funzionalità del braccio, rimasto fortunosamente attaccato al corpo.
G.R., tratto in arresto dai Carabinieri e rinchiuso dall’alba di domenica nel carcere di Enna, ha visto aggravarsi la propria già pesante posizione: per la Procura della Repubblica di Agrigento l’accusa è di tentato omicidio pluriaggravato, per rispondere della quale il fermato comparirà nelle prossime ore davanti al GIP.