Il sociologo Pira: “La scuola deve insegnare la gestione delle emozioni e l’uso consapevole della nuove tecnologie”
“Gestire le emozioni e usare in maniera consapevole le nuove tecnologie. Su questi due temi è necessaria la formazione dei docenti che quotidianamente si trovano ad affrontare il delicato rapporto tra pre-adolescenti e adolescenti e le nuove tecnologie e in particolare i social network”.
Lo ha detto il sociologo, Francesco Pira, professore di comunicazione e coordinatore didattico del Master in “Social Media Manager” dell’Università di Messina, relatore al 56° Seminario di Lingua e Cultura Italiana organizzato dal Ministero degli Esteri italiano, dall’Università Popolare di Trieste e dal Governo e le autorità scolastiche slovene, che si è svolto dal 28 al 30 ottobre 2019 a Capodistria, rivolto a docenti di scuole italiane slovene e croate. Proprio durante il suo soggiorno in Slovenia lo studioso italiano è stato ospite di Tele e Radio Capodistria. Martedì sera infatti è stato ospite della trasmissione di TuttOggi Giovani, condotto dalla giornalista Emanuela Gherardi, ed ha registrato un’ampia intervista a Radio Capodistria che andrà in onda lunedì 4 novembre alle 10,30 nel corso della trasmissione “Glocal” condotta dalla giornalista Lara Drcic (un’anticipazione è stata già trasmessa martedì scorso dei radiogiornali https://capodistria.rtvslo.si/archivio/i-fatti-del-giorno/174647825?fbclid=IwAR38bKASIrnU7oYMwkRi3yLbo81k-hywY-Mqpc8Q-6Hqb1poKwxW3n5VLxE )
“Insegnare e comunicare nell’era delle Fake News e della Misinformation” il tema trattato nel corso dell’intervento al seminario, argomento di cui ha parlato anche nel corso delle trasmissioni radio e tv.
“Le fake news sono sempre esistite – ha sostenuto il sociolog Pira, riportando a titolo esemplificativo la storia del cavallo di Troia -, ma oggi più che mai esse non rappresentano più un fenomeno episodico: le bufale sono parte integrante di una strategia ben definita che attraversa tutti i settori della società e sfrutta le dinamiche social per costruire consenso e manipolare l’opinione pubblica, facendo leva proprio su alcuni fattori di notevole impatto”.
Aspetti questi che il professor Pira ha evidenziato quali risultanze di una ricerca, durata circa due anni e condotta con il collega Andrea Altinier, al termine della quale i due studiosi hanno tradotto in termini matematici le evidenze raccolte dall’analisi dei diversi casi, costruendo il cosiddetto “esagono” delle fake news, comprendente i seguenti fattori determinanti nella loro diffusione: appeal, flussi, viralità, velocità, crossmedialità e forza.
“Fake news e misinformation sono fenomeni pericolosi – conclude Pira – che bisogna contrastare con strategie di comunicazione integrata in grado di posizionare le corrette informazioni nella mente del consumatore mediale. Purtroppo il fact checking non è il vaccino alle fake news e da solo non basta. È fondamentale costruire un controflusso di informazioni con contenuti in grado di diventare virali e contrastare l’uragano delle fake news perché spesso, poi, le bufale sono notizie negative su qualcuno o qualcosa. È questione di modelli, tecniche e professionalità sulle quali investire ad ogni livello ed in ogni contesto con particolare attenzione alla scuola di ogni ordine e grado”.
Nel corso della trasmissione televisiva Pira ha parlato, stimolato dalle domande della giornalista Emanuela Gherardi, anche di cyberbullismo, sexting, pericoli e opportunità del web (questo il link per vedere la trasmissione in podcast https://4d.rtvslo.si/arhiv/tuttoggi-giovani/174647907?jwsource=fb&fbclid=IwAR2oQk6eYkji4pVX7-9qvrxlRQPtObN1gkUq9lpmkaPzcMm1TP2cwVfbzJ4 )