Lotta all’evasione, la fattura elettronica amplia le aspettative: 4 miliardi nel 2019
Il 1° gennaio 2019 è entrata in vigore la fatturazione elettronica obbligatoria, una rivoluzione fiscale a 360° che nasce con l’obiettivo primario di ridurre l’evasione fiscale e di snellire le procedure di fatturazione.
Dopo un primo momento di transizione durato sei mesi, la fatturazione elettronica ha comportato ingenti risparmi e benefici anche per le PMI, che finalmente possono far fronte al ciclo di emissione e conservazione del documento fiscale in modo più veloce e controllato.
Dal 1° luglio, i controlli si fanno più rigidi, e non è più concessa alcuna tolleranza in caso di errori, mancanze e ritardi relativi alle modalità e processi di fatturazione.
Per evitare irregolarità e semplificare il flusso, corrono in soccorso delle imprese alcuni software di fattura elettronica, come Danea Easyfatt, che si occupano della gestione completa di tutto il ciclo d’invio, di ricezione e di conservazione delle fatture elettroniche, imponendosi come ottimi volani non solo per la gestione della fatturazione elettronica, ma anche per l’operatività, gestendo l’impresa a 360° e fornendo un support plan efficiente.
Con la fatturazione elettronica si ampliano ancora le aspettative: quattro miliardi in più di Iva a fine anno, un risultato tutt’altro che utopico, facendo una stima dei risultati raggiunti fino a ora e calcolando una previsione futura realistica.
Se il risultato troverà conferme e saranno raggiunti i quattro miliardi in più di Iva a fine anno, il Governo vedrà raddoppiate le previsioni di entrata relative alla digitalizzazione delle fatture emesse e ricevute per mezzo delle transazioni di beni e di servizi.
La fattura elettronica è pertanto una fonte di rigenerazione economica importante, che si propone di eliminare l’evasione fiscale, facendo quadrare i conti dello Stato a fine anno.
Secondo le ultime ricerche, l’Iva sugli scambi interni continua a crescere in questi mesi, rispetto ai valori dello stesso periodo dello scorso anno.
Dopo un primo periodo di polemiche e di incertezze, oggi la fatturazione elettronica vince e il modello Made in Italy si fa sempre di più strada all’estero come strumento efficiente ed efficace per le imprese e per risanare il bilancio statale, modello da imitare in tutti i Paesi.